Per capire il nostro cane dobbiamo pensare ai lupi
LA STRAORDINARIA AVVENTURA di SHAUN ELLIS
Ormai è chiamato “The Wolfman”, l’Uomo Lupo. Il suo esperimento ha stupito il mondo intero, tanto che alcuni lo considerano un pazzo e altri un genio, cosa che capita spesso a chi fa qualcosa di veramente straordinario. Shaun Ellis, uno studioso di 49 anni che lavora da 7 anni nel parco naturale di Combe Martin (Devon) ha infatti vissuto per 18 mesi con un branco di lupi. C’era solo un modo per farsi accettare da un branco: diventare un lupo. Shaon Ellis, infatti, dormiva all’aperto con i lupi, non si lavava per settimane, mangiava carcasse di animali crude come loro e ha imparato a mordere, a ringhiare e ad ululare. Ellis ha dovuto fare tutto molto “sul serio”: gli animali, si sa, sono molto seri. (Ci viene da osservare che sono seri quanto lo sono gli umani fin quando sono cuccioli…). Ha allevato un branco di tre cuccioli di lupo ed è diventato il loro capo branco. Ha dovuto fare molta attenzione a non sbagliare nei suoi atteggiamenti e nel manifestare la propria autorità, pena l’alto rischio di essere attaccato da loro, se la sua autorevolezza non fosse stata realmente riconosciuta pari a quella di un vero lupo-leader. Ma le attenzioni che ha dovuto avere non finiscono qui. Ha spiegato lui stesso: “I lupi sono estremamente sensibili e riescono anche a capire se uno cambia la propria dieta, quindi bisogna stare molto attenti a non ricadere nei comportamenti umani. L’unica cosa che non riuscivo fisicamente a fare era mangiare organi interni crudi e allora mi facevo segretamente cuocere il fegato del cervo che ci davano. Il fegato è la leccornia numero uno per i lupi, chi mangia quello è il capo.” Ellis ha dovuto necessariamente costituirsi come maschio alfa ed è riuscito a sottomettere gli altri membri del branco con morsi e vari atteggiamenti aggressivi dominanti, ma sempre ben dosati. I lupi, alla fine, lo hanno riconosciuto come proprio capobranco. E’ uno straordinario esperimento che ha richiesto una rara forma di coraggio, che può essere stata determinata solo da un desiderio purissimo di comprendere, oltre ogni limite, la vita di questi magnifici animali. Gli è stato necessario scavalcare fisicamente i confini della propria specie.Il NOSTRO CANE
Anche il nostro cane deve riconoscerci come suo capobranco, per il suo ed il nostro bene. Lui è per molti aspetti ancora un lupo, soprattutto nel suo funzionamento da “branco”: in un certo senso, ha le idee molto più chiare di noi su “come vivere”. Dà ai nostri segnali e ai nostri comportamenti un preciso significato e ne trae le conseguenze per stabilire il suo comportamento. Non bisogna confonderlo né ingannarlo in proposito.Come educare bene il vostro cane
Capire il cane
Per una convivenza armoniosa tra uomo e cane è molto importante sviluppare una comprensione per la personalità dell’animale. I cani “ubbidiscono” a certe leggi che determinano le loro reazioni in modo innato, il loro comportamento non può venire giudicato secondo i nostri valori. Spesso nell’educare i cani e nella relazione con loro vengono compiuti inconsapevolmente alcuni errori che causano una reazione sbagliata da parte del cane che è ingiustamente considerato poi colpevole di questo comportamento errato. Il cane però ha solo seguito il suo istinto naturale. L’errore è stato fatto da noi, non da lui.Il primo passo
L’educazione di un cane si basa prima di tutto su un’adeguata comunicazione. Per questo dovete avvicinarvi al “modo di pensare” del vostro cane e ai suoi istinti naturali.“Il mio cane ubbidisce solo quando vuole”
Un altro importante prerequisito per educare correttamente il vostro cane è conoscere i suoi modelli di apprendimento. Sicuramente avrete già sentito dire da molti padroni ormai del tutto rassegnati: “Il mio cane ubbidisce solo quando vuole”. Proprio questa è una base importante per una corretta educazione: bisogna solo fare in modo che sia il cane a volervi ubbidire. Il compito principale di un tipo di educazione adeguata e senza costrizioni è creare la giusta motivazione di cui necessitano sia l’apprendimento che l’azione pratica.Principi base per l’educazione dei cani:
Impartire comandi
Quando volete far eseguire al vostro cane qualche comando dovete impartire le istruzioni tenendo ben presente che si tratta di comunicare con un cane. Evitate lunghe frasi oppure domande come “Non ti avevo detto di stare fermo ?”. Dovete dare al vostro cane la reale possibilità di comprendere il vostro comando, utilizzando solo una parola per indicare la medesima cosa. Per esprimere il vostro comando in modo particolarmente autorevole non serve a nulla alzare la voce. I cani hanno un udito molto sviluppato e le grida del padrone vengono percepite con fastidio oppure vengono considerate come una punizione. Per non punire il vostro cane già in anticipo, dovete impartire i comandi senza alzare la voce e senza mostrare irritazione ma con fermezza e usare solo una parola. Associate il comando con un gesto della mano ad esempio con l’indice alzato mentre impartite il comando “Seduto”. Abituatevi fin dall’inizio a pronunciare tutti i comandi solo una volta. Se il cane ignora il vostro ordine, dovete reagire subito, proprio nel secondo stesso in cui avete terminato di parlare. In nessun modo dovete dare al vostro cane l’impressione che siete disposti a dire qualcosa tre volte prima che vi ubbidisca. Altrimenti gli trasmetterete la sensazione di non essere molto convinti di ciò che gli ordinate e lui si comporterà di conseguenza. I cani sono perfettamente in grado di captare l’umore degli esseri umani. Certamente non mancherete di lodarlo quando sarà stato bravo a eseguire i vostri comandi. Presto diventerete così per il vostro cane una specie di capobranco che rispetterà, a cui ubbidirà volentieri e spontaneamente.Insegnare i comandi
Nel momento in cui insegnate i comandi al vostro cane dovete prima di tutto fare in modo che comprenda la relazione tra il gesto della mano, il suo comportamento e la ricompensa. Una volta chiarito questo aspetto, potete utilizzare il comando verbale.Come accogliere il cane
Non insultate mai il vostro cane, quando si avvicina a voi, anche se prima ne ha combinato una delle sue. Fate in modo anche di non mettergli sempre il guinzaglio dopo il comando “Vieni”. Il cane impara in questo modo che non è più il momento di giocare non appena sente i vostri richiami.Esercitare i comandi più importanti
Seduto! Il cane deve mettersi a sedere e rimanere in questa posizione finché non gli indicate un nuovo comando. Per i primi esercizi, alzate il dito indice e mostrate un boccone di cibo particolarmente ghiotto al cane; subito dopo allontanatelo, facendolo passare lentamente sopra la sua testa. Il cane si metterà a sedere proprio per riuscire a vedere ancora la sua ricompensa. Quando vi sembra che il cane abbia compreso la relazione tra il dito alzato e la sua azione, passate al comando verbale. Esprimetevi in tono gentile e scandite bene le parole. Terra! “Terra” significa che il cane deve sdraiarsi a terra e rimanere in posizione finché non riceve un altro ordine. Per esercitare questo comando cominciate dal “Seduto!”, nascondete del cibo che il vostro cane ama particolarmente nel palmo della mano e fate passare questa mano davanti al muso del cane fino a raggiungere il terreno. Se il cane si sdraia a terra, riceverà il cibo come ricompensa e verrà lodato a profusione. La mano tesa e aperta con un leggero movimento dall’alto verso il basso è il segnale da utilizzare per questo esercizio. Fermo! Il cane deve rimanere nella posizione in cui si trova. Il segnale è rappresentato dalla mano aperta tenuta verso il cane. Esercitatevi con questo comando dopo che il cane ha ubbidito a un vostro “Seduto!” oppure “Terra!”. La ricompensa avverrà solo dopo che il comando sarà stato sostituito, ad esempio, da un “Vieni”. Andiamo! Questo comando sostituisce l’ordine “Seduto” oppure “Terra” . Vieni! (oppure “Qui!”) Per consentire al vostro cane di muoversi anche senza guinzaglio, dovrete insegnargli ad accorrere al vostro comando. Offrite al vostro cane del cibo particolarmente gradito, chiamandolo verso di voi con tono amichevole. Se questo non funziona, allontanatevi dal cane chiamandolo per nome e pronunciando il comando. Quando arriva trattenetelo per il collare e lodatelo a lungo. Il segnale da utilizzare sono le braccia aperte. Passo! Tenere il passo significa camminare accanto al padrone e al suo stesso ritmo. Provate con un guinzaglio lungo dal lato sinistro. Fermatevi tutte le volte che il cane aumenta l’andatura, superandovi. Quando il cane si rende conto che non è più possibile proseguire ritornerà da voi. In questo caso dovete lodarlo proprio nello stesso preciso momento. Poi proseguite fino a quando il cane non vi supererà di nuovo. Presto il vostro cane capirà che riesce ad andare avanti più in fretta se rimane al vostro fianco. Impartite solo allora il comando adeguato “Passo!” con il movimento della mano (battendo con la mano piatta sulla parte superiore della zampa). Fuori! Questo comando serve per ordinare al vostro cane di restituirvi un oggetto che tiene in bocca. Afferrate l’oggetto – la maggior parte dei cani lascia la presa – e lodatelo a lungo.Consolidare quanto appreso
I cani imparano molto rapidamente questi semplici esercizi, ma ciò non significa che mettano in pratica questi comandi prontamente, in ogni situazione. C’è una sola alternativa: il continuo esercizio. Sarebbe ideale esercitarsi per 10 minuti tre volte al giorno. Terminate questa fase possibilmente con un esercizio che il vostro cane riesce già a eseguire con una certa sicurezza.L’importanza delle lodi
I cani apprendono più rapidamente e facilmente se vengono lodati che attraverso le punizioni. Lodate il vostro cane subito dopo un esercizio eseguito correttamente. È importante che la lode sia immediata, vale a dire quando il cane tocca il terreno dopo il vostro comando “Seduto”. Se la lode avviene dopo qualche secondo, il cane non riuscirà più a ricollegarla all’esercizio. Anche per la lode è importante impostare la voce in modo adeguato. Il tono della voce dovrà essere alto e incoraggiante. Siate pure euforici. Dovete far capire chiaramente al vostro cane che è stato davvero bravissimo.Correggere i comportamenti non corretti
I cani non utilizzano punizioni nel vero senso della parola per educare i cuccioli, ma insegnano loro quali sono i comportamenti da seguire. Togliere il cibo della sera al vostro cane perché a mezzogiorno vi ha importunato in continuazione è una punizione poco sensata da cui il cane non impara nulla. La correzione dovrebbe sempre rappresentare una sorpresa sgradita per il cane e si deve intervenire subito, non appena si verifica il comportamento errato. La rapidità della vostra reazione è decisiva, perché è importante che la “punizione” possa venire collegata al comportamento errato e solo a questa circostanza. Altri interventi che avvengono in un secondo tempo sono inutili, se non addirittura dannosi. Una correzione verbale dovrebbe essere quasi sempre sufficiente. La vostra voce dovrebbe assumere un tono profondo e determinato. Sono sufficienti dei brevi comandi: “No!” se volete evitare che il vostro cane combini qualche disastro, “Ehi!” se lo avete colto sul fatto mentre faceva qualcosa che gli è proibito fare. Un altro buon metodo per correggere il cane è anche quello di ignorarlo per breve tempo. Incrociate le braccia e guardate intenzionalmente in un’altra direzione per rendere chiara la vostra intenzione di non prestargli attenzione. Solo raramente può essere necessaria una correzione manuale: afferrate il cane con una leggera pressione dall’alto sopra il muso oppure giratelo sulla schiena. Durante questa operazione cercate di guardare il cane negli occhi. Dopo una correzione il cane ha bisogno di una fase di tranquillità in cui ritrovare il suo equilibrio. Il padrone dovrebbe in questo momento comportarsi in modo passivo nei confronti del cane. “Fare pace” è molto importante per il comportamento sociale.Un riepilogo delle regole più importanti
- Premiate sempre il cane, se è stato ubbidiente, con una ghiottoneria, accarezzandolo e lodandolo.
- Se vi sembra che il vostro cane voglia fare qualcosa di proibito, distraetelo con un rumore.
- “Punite” il cane solo nel momento in cui si comporta in modo sbagliato. In seguito il cane non sarà più in grado di collegare la punizione al suo “comportamento” e non potrà comprendere il motivo del vostro gesto. La correzione dovrebbe essere una sorpresa sgradita per il cane, ma non deve però spaventarlo.
- In caso di comportamento sbagliato, sia ignorare il cane che rifiutarlo sono metodi di correzione molto appropriati.
- Dopo una correzione riportate il cane, se possibile, alla situazione di partenza e non esitate a premiarlo subito, se questa volta si comporta correttamente.
- Non urlate mai in modo isterico con il vostro cane se non segue un vostro comando, ma rimproveratelo con voce tranquilla e profonda, esprimendovi in modo coerente.
- Non picchiate mai il vostro cane! Questi metodi distruggono il rapporto di fiducia tra voi e il vostro cane.
- Non togliete mai al vostro cane l’acqua o il cibo per punirlo.
Sviluppare l’inibizione al morso
Lo sviluppo di una “naturale inibizione al morso” è un processo che viene appreso nelle prime settimane o nei primi mesi di vita dai cuccioli di cane o di lupo. Un cucciolo si comporta in famiglia fondamentalmente nello stesso modo che con i suoi simili: mordicchia con visibile soddisfazione le nostre dita. Se decidiamo di andare via si sente incoraggiato a rincorrerci e a rivolgere i suoi attacchi alle nostre caviglie. Un piccolo “strillo” da parte nostra dovrebbe essere sufficiente per fargli capire che sta esagerando. In questo modo imparerà che i suoi morsi possono fare male.Consiglio
Dalla ottava fino alla ventiquattresima settimana, la cosiddetta fase di imprinting, il vostro cucciolo apprende facilmente e in modo continuo. È opportuno, durante questo periodo, far giocare il cane con un gruppo di cuccioli di diversa provenienza. Il vostro cane imparerà, tramite il gioco con i suoi simili, a riconoscere quali sono i propri limiti.Stabilire la gerarchia
In un branco di cani ci sono dei diritti acquisiti che conferiscono a chi li possiede un certo “status symbol”. Il capo del branco può permettersi di fare cose che non sono concesse ad altri proprio perché è lui a comandare il gruppo. Un esempio: secondo le regole del branco è il capo a mangiare per primo e gli altri animali adulti possono servirsi solo quando il capo è già sazio. Secondo questa logica canina, quindi, chi mangia per primo dimostra di essere un membro del gruppo che appartiene a una gerarchia più alta, se non addirittura il capo del branco. A lui appartengono di conseguenza tutti i diritti acquisiti che contraddistinguono il capo del branco. Questo particolare modo di interpretare la realtà possiede senza dubbio una certa sequenzialità logica. Il cane segue questa logica nel modo seguente: chi mangia per primo o viene servito per primo, chi non deve condividere mai il cibo (infatti gli uomini girano alla larga dalla ciotola e non si permettono di toccarla), è proprio il capo del branco.Definire in modo chiaro la relazione con il vostro cane
Un cane deve imparare che siete voi l’ “animale dominante”. Ma vi rispetterà solamente se si fida di voi. E questa fiducia dovete guadagnarvela.Far rispettare la gerarchia
È molto importante per evitare il manifestarsi di atteggiamenti aggressivi stabilire una corretta sequenza da rispettare al momento dei pasti. Dobbiamo abituare i cuccioli a mangiare sempre in un secondo momento rispetto ai membri della famiglia, i quali non serviranno mai al cane qualcosa direttamente dal loro piatto, e insegnare loro a cedere l’osso oppure il cibo se un membro della famiglia, in qualsiasi momento, lo richiede. Per i cani che tendono a manifestare un comportamento di dominanza, inoltre, si deve stabilire una sequenza di ingresso in casa o di saluto nei confronti dei membri della famiglia. Il capo del branco e gli altri membri della famiglia entrano sempre per primi in casa. Il cane aspetta fuori finché tutti sono entrati. Si potrà insegnargli a pulirsi bene le zampe nel frattempo. Quando qualcuno torna a casa, saluterà prima tutti i membri della famiglia e solo in un secondo momento il cane.Stabilire chiaramente i rapporti di proprietà
Un padrone costretto a cacciare dal divano di casa un cane che gli ringhia contro dovrebbe chiedersi se non ci sono dei malintesi tra lui e il suo amico a quattro zampe. Nel branco è il capo ad avere a disposizione il posto più comodo. Se a un animale viene concesso questo privilegio penserà di essere lui l’animale dominante. È opportuno quindi insegnare per tempo al cane che gli esseri umani hanno la precedenza in ogni circostanza. Le stesse considerazioni valgono per i giochi e oggetti simili. Il cane non dovrà possedere nulla, non vi saranno proprietà che dovrà difendere nei confronti della famiglia. I bambini non dovranno mai giocare a “tira e molla” con il cane. È un fatto di gerarchia. Se il cane si accorge che è il bambino a perdere il gioco, alla prossima occasione potrà morderlo per gioco, ma anche in modo più aggressivo. I membri della famiglia, in qualità di vincitori, dovranno, a seconda delle possibilità, trattenere i giocattoli del cane alla conclusione del gioco.Iniziare e concludere attività comuni
Gli animali che possiedono il grado gerarchico più alto nel branco decidono quando cominciare e terminare attività comuni come il gioco, le coccole oppure la caccia. Proprio perché siete voi al comando, dovete cominciare fin dal principio a servirvi di questo diritto. A questo proposito può essere molto utile far rispettare al cane, fin da quando è piccolo, un rituale per la cura del proprio corpo. Riuscirete a risparmiarvi per il futuro del lavoro inutile e parecchio stress, se sarete in grado in qualsiasi momento di pulire le orecchie al vostro cane, di controllargli i denti o di fargli il bagno senza che questo vi causi alcun problema. Si tratta di azioni che hanno un significato simbolico per il cane. Il fatto che potete toccarlo quando e dove volete, dimostra chiaramente al cane che siete voi a comandare.Il cane deve venire lodato generosamente se si sottopone alla cura quotidiana del corpo volentieri e dimostrando di apprezzare questa operazione. È importante che siate voi a decidere il corso degli eventi e che quanto è stato intrapreso venga portato a termine senza concessioni.Riconoscere il comportamento impositivo e di dominanza
Anche se il vostro cane tende a un comportamento di dominanza e mira a sostituirsi a voi come capobranco non attaccherà mai la vostra posizione da un momento all’altro. Cercherà prima di tastare a poco a poco il terreno – seguendo una consuetudine che è stata spesso osservata nei branchi. Se vi rendete conto che il vostro cane cerca di imporsi nei vostri confronti, dovete subito rispondere al suo comportamento in modo da tenergli testa. Un esempio di comportamento di dominanza ad esempio è la “monta” che spesso viene male interpretata. I cani abbracciano saldamente le gambe della persona di cui vogliono “testare” le reazioni e mimano l’accoppiamento sessuale. Questo comportamento non ha nulla a che vedere con dei tentativi di accoppiamento casuali e non correttamente indirizzati e non riguarda solo i maschi, ma rivela invece la sensazione di dominanza del cane e non deve venire tollerato. Normalmente i cani rivolgono questo genere di azioni ai membri più deboli della famiglia, soprattutto ai bambini. In questo genere di situazioni un “Ehi!” di richiamo da parte vostra dovrebbe essere sufficiente, seguito dal comando “Terra!” se il cane già lo conosce. Se il cane non reagisce, giratelo sulla schiena oppure “punitelo” con l’isolamento immediato, ad esempio portandolo in un’altra stanza. Non bisogna lasciare spazio a successive provocazioni come ad esempio ringhiare, mostrare i denti, mordicchiare oppure addirittura mordere i bambini. È importante intervenire immediatamente, non appena si manifestano i primi segni di un atteggiamento impositivo per dimostrare al cane che deve avere rispetto di tutti i membri della famiglia. Se nonostante i vostri interventi, compaiono altre provocazioni da parte del cane oppure se queste sono già esistenti (dal canile) si dovrebbe ricorrere ad un addestratore professionista. Si tratta di provvedimenti che è necessario assumere anche nell’interesse del vostro cane perché se diventa un pericolo per i bambini la sua vita familiare avrà i giorni contati.Mantenete questa sequenza
- Al momento dei pasti il vostro cane viene servito solo dopo il resto della famiglia.
- Non offrite mai al cane qualcosa dalla vostra tavola.
- Il cane entra per ultimo in casa. Il cane non deve possedere giocattoli – questi appartengono a voi.
- Siete voi a decidere quando iniziare e concludere attività comuni Intervenite subito, se il cane mostra un comportamento di dominanza come ad esempio la monta o se tende a ringhiare.
- Riaffermate di tanto in tanto la vostra posizione come “capobranco” tramite esercizi per consolidare la gerarchia.
Esercizi per consolidare la gerarchia
Tramite questi esercizi potete rafforzare la vostra posizione come capo-branco e in caso di necessità rispondere ai tentativi del vostro cane di imporsi nei vostri confronti. Iniziate subito a eseguire questi esercizi finché il cane è ancora cucciolo. Afferrarlo per il muso: si può afferrare il muso del cane dall’alto con la mano aperta più volte al giorno, come una specie di misura preventiva. È un gesto che richiama il morso prudente e amorevole che i membri con la gerarchia più alta del gruppo utilizzano per correggere i più piccoli e rappresenta per l’uomo e l’animale un’opportunità utilissima per stabilire in modo chiaro quali sono le gerarchie da rispettare. Mettersi sulla schiena: se il vostro cane mette in dubbio la gerarchia da voi stabilita fate in modo da condurlo attivamente a sdraiarsi sulla schiena! Decidete voi quanto tempo deve rimanere in questa posizione. Se necessario giratelo ancora una volta. Se un cane si mette sulla schiena, mostrandovi una parte vulnerabile come il ventre compie un gesto che dimostra grande fiducia nei vostri confronti. Illustrazioni: Corinna Schwerdtfeger Bargteheide, 2004 Per la redazione dei testi ringraziamo: Melanie Lischka, biologa e addestratrice di cani da compagnia Dr. Mathias Reese, veterinario. Vietata la copia anche parziale di immagini e testi senza consenso scritto dell’autore.Cane alla catena, è reato?
Ecco solo alcuni esempi che vi aiuteranno a capire cosa rintracciare nella vostra regione/comune:
ABRUZZO La LR n.86/1999 affronta l’argomento affermando che i cani legati a catena devono disporre di spazio sufficiente (non inferiore a mq. 6.00 per i cani di grande taglia, mq. 4 per i cani di taglia media e mq. 2 per i cani di taglia), con accanto una struttura atta a ripararli dalle condizioni atmosferiche, con facile accesso al contenitore dell’acqua e la possibilità di accovacciarsi. La catena, facoltativa, ha modalità di applicazione e lunghezze ben definite.. BASILICATA La LR n.6/1993 afferma che chiunque possiede o detiene animali di affezione è obbligato a provvedere al mantenimento degli stessi e ad un trattamento adeguato alla specie. Gli animali debbono disporre di spazi sufficienti per i loro movimenti e di tettoie idonee a ripararli dalle intemperie. La catena di contenimento, se necessario, deve avere sufficiente lunghezza” . CALABRIA La LR n.4/2000 chiede per gli animali spazio sufficiente, fornito di tettoia e la possibilità di muoversi e di accovacciarsi comodamente. La catena può essere usata per un numero limitato di ore al giorno e avere una lunghezza minima di m. 5 oppure di m. 3 se fissata tramite anello di scorrimento ed un gancio snodabile ad una fune di scorrimento di almeno 6 metri. Collare sufficientemente largo per evitare strozzature e una cuccia coibentata pulita sono ulteriori disposizioni. LAZIO La LR 34/1997 dice che la catena, ove necessaria, deve avere la lunghezza minima di m.5 oppure di m. 3 se fissata tramite un anello di scorrimento ed un gancio snodabile ad una fune di scorrimento di almeno m. 5. PIEMONTE Col DPGR n. 4359/1993 si afferma che la detenzione dei cani alla catena deve essere evitata e, qualora si renda necessaria che la catena sia mobile, con anello agganciato ad una fune di scorrimento di almeno 5 m. di lunghezza. In spazi delimitati è necessario uno spazio di almeno 8 metri quadrati per capo adulto, fatte salve esigenze particolari di razza. I locali di ricovero devono essere aperti sull’esterno per consentire sufficiente illuminazione e ventilazione.Che fare degli scoiattoli grigi?
Displasia dell’anca nel cane, l’incubo di tutti i proprietari
- A Normale – grado HD0
- B Quasi normale – grado HD1
- C Leggera – grado HD2
- D Media
- E Grave
Come capire se il cane è affetto da displasia
È importante non creare falsi allarmismi. Ecco i sintomi più evidenti della displasia dell’anca: una debolezza generale della parte posteriore del cane, fatica ad eseguire certi movimenti (ad esempio alzarsi da sdraiato o fare salti) e una zoppia più o meno grave (può manifestarsi anche già dal 4°-5° mese di età). Se si riscontra anche uno solo di questi tre sintomi, è sempre bene fare gli accertamenti del caso per stabilire la situazione del cane (del resto è meglio fare un controllo in più, che non in meno). Ricordiamo inoltre che in casi lievi di displasia, i sintomi potrebbero anche non manifestarsi affatto.Un semplice esame radiologico
L’esame consiste in un esame radiologico fatto, nella maggioranza dei casi, in anestesia totale. Sarà il vostro veterinario di fiducia a stabilire se fare l’esame egli stesso, oppure mandarvi in centri veterinari più attrezzati. Il cane, che dovrà presentarsi a digiuno dalla mezzanotte del giorno prima, viene addormentato e posizionato sull’apposito lettino. Solo tramite una radiografia fatta in modo ineccepibile si potrà stabilire con esattezza il grado di displasia del vostro cane; solitamente, insieme alla displasia dell’anca, è bene fare contemporaneamente anche quella del gomito e della dentatura. Le lastre effettuate dal vostro medico, per essere ufficializzate, devono essere spedite alla centrale di lettura (con sede a Ferrara e Cremona), la quale provvederà a dare una valutazione precisa dello stato della malattia (come da elenco puntato sopra) e a registrarla sul pedigree.Come si cura la displasia
Purtroppo non esistono terapie mediche in grado di guarire il cane dalla displasia. Esistono in commercio dei farmaci che comunque possono attenuare i sintomi della malattia (farsi consigliare dal proprio veterinario in proposito). In commercio esistono 2 tipi principali di medicine: i corticosteroidi e gli anti-infiammatori non steroidei. Entrambi non sono adatti ai trattamenti a lungo termine per le controindicazioni ed effetti collaterali che provocano. Quando il dolore per il cane diventa troppo, è possibile intervenire chirurgicamente con varie tecniche. Bisogna a tal punto precisare che i risultati di questi interventi sono contradditori; ci sono cani rinati, così come altri che sono stati fatti soffrire inutilmente. Bisogna valutare attentamente ogni possibilità, tenendo ben presente che dobbiamo fare il bene del nostro cane. L’intervento più praticato, e anche quello più costoso, è l’inserimento di una protesi nell’anca. Esistono vari materiali che si possono utilizzare, del costo di svariate migliaia di euro. È un’operazione che richiede molta bravura, se riesce il cane torna nuovo, ma in caso di rigetto le conseguenze sono drammatiche. Il periodo post-operatorio è molto lungo e le possibilità di successo completo non sono altissime. Oltre a questo, esistono altri interventi, più o meno noti, che si prefiggono di far tornare a correre il nostro cane. Se volete un consiglio, prima di intervenire chirurgicamente sul cane rivolgetevi a più veterinari e, magari, anche a qualche specialista. Inoltre, se dovete acquistare un cucciolo, contattate allevatori seri e qualificati, che abbiano solo un tipo di razza ed evitate, se potete, i negozi che vendono cuccioli: meglio sceglierseli in un allevamento.Nell’estate 2014 sono diminuiti gli abbandoni di cani e gatti
Farmaci per animali, “prezzo medio 3-4 volte superiore a quelli per l’uomo”
Cani da protezione del gregge e regole di comportamento da attuare in presenza di cani da protezione
Il Video
Cani da protezione: Un videoclip vi mostra le regole di comportamento da attuare in presenza di cani da protezione delle greggi. Per facilitare ai cani da protezione del gregge il loro lavoro sui pascoli, è necessario rispettare il loro comportamento e seguire regole di comportamento.Il cane da protezione è un cane selezionato per vivere in permanenza con il gregge tanto da diventarne parte come in una famiglia allargata. Pur restando un cane è in grado di legarsi agli animali che protegge ed avere con loro contatti sociali.
Cani da protezione delle greggi
Come scegliere i cani da protezione
• Nel nostro Paese le razze più diffuse sono il pastore maremmano abruzzese (di origine italiana) e il pastore dei Pirenei (proveniente dai Pirenei francesi). Questi cani si sono dimostrati molto adatti a soddisfare le esigenze degli allevatori svizzeri. Scegliete una sola razza, onde evitare incroci. • Acquistate almeno due cani, di cui almeno uno adulto, in modo da facilitare l’integrazione nel gregge. Gli esemplari adulti possono avere maggiori difficoltà ad adattarsi alle abitudini del nuovo padrone o all’azienda (possono essere più o meno abituati alla vicinanza con l’uomo o al guinzaglio, e presentare vari modi di mettersi in relazione con il bestiame), ma in compenso sono molto più tranquilli, avendo superato la pubertà, ed è raro che infastidiscano il bestiame. • Le femmine, quando sono in calore, richiedono particolari attenzioni, e quindi comportano un maggiore dispendio di tempo. • Di norma l’affiatamento tra due maschi è maggiore che tra due femmine. Per approfondimenti, scarica il file in formato PDF Cani da protezione del greggeCane da Guardia
Sapevi che devi denunciare la tartaruga di terra al CITES?
Cos’è il benessere animale?
Le cinque libertà
- Prima libertà: dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione garantendo all’animale l’accesso ad acqua fresca e ad una dieta che lo mantenga in piena salute
- Seconda libertà: di avere un ambiente fisico adeguato dando all’animale un ambiente che includa riparo e una comoda area di riposo
- Terza libertà: dal dolore, dalle ferite, dalle malattie prevenendole o diagnosticandole/trattandole rapidamente
- Quarta libertà: di manifestare le proprie caratteristiche comportamentali specie-specifiche fornendo all’animale spazio sufficiente, strutture adeguate e la compagnia di animali della propria specie
- Quinta libertà: dalla paura e dal disagio assicurando all’ animale condizioni e cura che non comportino sofferenza psicologica.
E alla fine arriva Ciccio, il nostro maiale.
Chi siamo – AnimalieAnimali.eu
Roma, bimba di tre anni muore dopo essere stata azzannata dal pastore tedesco di casa
Pecora Suffolk
La razza di pecore Suffolk, originaria della Gran Bretagna, si caratterizza per l’aspetto imponente, la rusticità e l’estrema adattabilità al pascolo anche in condizioni di clima inclemente. Pochi capi (da 2 a 4 esemplari) sono in genere più che sufficienti per tenere «pulita» un’area incolta di circa un ettaro senza dover ricorrere al decespugliatore