Beagle

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Gran Bretagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 6 – segugi e cani per pista di sangue.

Molto utilizzato in passato e ancora oggi nella caccia alla piccola selvaggina. Il Beagle è una razza piuttosto antica. Già nel secolo XIII, veniva menzionata in alcuni poemi. Fu la razza prediletta di Elisabetta I. E’ stato introdotto in moltissimi paesi europei, con eccellenti risultati. In Francia è, senza dubbio, la razza canina più popolare. In Gran Bretagna, come la maggior parte delle razze da caccia, sono allevati per due scopi ed in due diversi modi. Si allevano i Beagle da caccia e si allevano i Beagle da esposizione e compagnia. In Italia e in tutti paesi affiliati alla FCI lo standard è unico. In Francia questa razza fu importata intorno al 1860 e divenne, con il passare del tempo un cane molto ricercato per le sue doti e prestazioni nella caccia; l’’Inghilterra così venne superata nella popolarità di questo tipo di cane, perché per loro non era da considerarsi un buon cane da caccia, date le sue dimensioni ridotte e la sua moderata velocità. La sua diffusione in Italia è avvenuta negli ultimi decenni, ma il suo ruolo, per la maggior parte dei casi, è solo quello di cane da compagnia.

Aspetto generale

Cane di piccola taglia, mesomorfo mesocefalo. Il suo aspetto è molto grazioso e compatto. Cane ben costruito, con una notevole energia e vitalità. L’esteriorità è uno dei suoi elementi migliori, perché conquista la simpatia di molti bambini e anche di molti adulti.

Carattere

Canino docile e molto affettuoso. Segue il suo padrone in ogni luogo e non si allontana mai da esso. Molto ubbidiente se abituato fin da cucciolo. Abbastanza ben addestrabile. E’ un cane che abbaia moltissimo e sa svolgere anche la funzione di “piccolo guardiano”. Il suo temperamento è forte. Per la sua mole ridotta può stare anche in appartamento purché gli si dedichi il tempo per fare lunghe passeggiate. Cerca continuamente la compagnia della persona a cui si è affezionato. Ottimo cane da caccia e ottimo cane da compagnia.

Beagle

Maschio di Beagle (foto www.agraria.org)

Standard

Altezza: da 33 cm a 40 cm.
Peso: da 13 a 17 kg.

Standard revisionato dalla FCI in data 24 giugno 1987
da Club Italiano del Beagle, Beagle-Harrier e Harrier

Apparenza generale: un segugio forte e vigoroso, dalla struttura compatta, che dia l’impressione di qualità senza mai essere grossolano.
Caratteristiche: un segugio di temperamento festoso ed allegro la cui essenziale funzione è di cacciare, primariamente la lepre, seguendo la passata.
Spavaldo, attivo e dotato di grande forza e determinazione.
Sempre all’erta, intelligente, dal temperamento equilibrato e mai discontinuo.
Temperamento: forte e vigile, senza mai mostrare spirito aggressivo o timidezza.
Testa e cranio: di moderata lunghezza, potente ma senza grossolanità, più ingentilita nelle femmine, senza rughe.
Cranio leggermente a cupola, moderatamente largo, con occipite appena accennato.
Stop ben definito.
La lunghezza del cranio (dall’occipite allo stop) deve essere il più possibile uguale alla lunghezza del muso (dallo stop alla punta del tartufo).
Il muso non deve essere appuntito.
Le labbra devono essere ben pendenti ma non in maniera eccessiva.
Il naso è largo, preferibilmente nero, ma una minore pigmentazione è permessa nei soggetti con i mantelli e colori più chiari.
Narici larghe.
Occhi: marrone scuro nocciola, moderatamente grandi, non affossati né prominenti, ben distanziati l’uno dall’altro e dalla espressione dolce ed attraente.
Orecchie: lunghe, con estremità arrotondate, quando tese verso avanti dovrebbero quasi raggiungere la punta del tartufo.
Inserite basse, di fine tessitura e pendenti con garbo contro le guance.
Bocca: le mandibole devono essere forti, con una chiusura a forbice perfetta, regolare e completa, con gli incisivi superiori ed inferiori ben allineati e spaziati in modo da determinare la voluta quadratura.
Collo: sufficientemente lungo da consentire al cane di seguire agevolmente la traccia su terreno, leggermente arcuato e con una leggera giogaia.
Arti anteriori: spalle bene inclinate, non appesantite, anteriori diritti, posizionati verticalmente ben sotto il cane, di buona sostanza ed ossatura rotonda, senza restringimento verso i piedi.
Metacarpi corti e gomiti ben fermi, non rivolti verso l’esterno o l’interno, l’altezza da terra al gomito è pari alla metà dell’altezza da terra alla punta delle scapole.
Tronco: linea superiore diritta sull’orizzontale e senza spezzature.
Torace ben disteso al di sotto dei gomiti.
Costole ben cerchiate ed allungate in profondità.
Rene raccolto, potente senza eccessiva arcuatura.
Arti posteriori: di buona muscolatura, ben angolati con garretti corti, forti e paralleli visti da dietro.
Piedi: raccolti e solidi con forte tomaia.
Il Beagle non deve avere “il piede della lepre”, le unghie devono essere corte.
Coda: forte di nerbo e moderatamente lunga.
Attaccatura alta e portata gaiamente ma non curvata sul dorso e comunque inclinata davanti rispetto all’inserzione.
Ben coperta di peli specialmente nella parte più interna.
Movimento: in movimento la linea dorsale deve essere ben ferma senza nessun accenno di rollio.
Gli arti anteriori devono avere un’ampia e sciolta estensione in avanti, sempre ben diritti e senza nessun accenno ad un passo corto; gli arti posteriori devono avere sempre un efficace spinta muovendosi parallelamente.
Il posteriore non deve essere mai chiuso, l’anteriore non deve mai essere ondeggiante.
Pelo: corto, denso ed impermeabile.
Colore: ogni colore riconosciuto per i cani da seguita è ammesso, escluso il color fegato.
La punta della coda deve essere bianca.
Altezza: il limite minimo è desiderabile che non sia inferiore a 33 cm (13 pollici).
E’ desiderabile che l’ altezza massima non superi i 40 cm (16 pollici).
Difetti: ogni discostamento dalle descrizioni delle varie regioni sopra riportate dovrebbe essere considerato difetto e va considerato tanto più grave quanto più ci si discorda dalla descrizione fenomenica come sopra.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, criptorchidismo, monorchidismo, misure fuori standard, testa stretta, stop troppo accentuato, occhi piccoli, focature carbonate alla testa, dorso molle, coda lunga, depigmentazione del tartufo, movimento scorretto.
Nota: i maschi devono avere due testicoli, apparentemente normali, completamente discesi nello scroto.

Beagle Elisabeth

Chiamati così in onore della regina Elisabetta I, che li predilesse ed allevò, questi Beagle erano cani che misuravano dai 18 ai 25 cm d’altezza.
Esemplari di questo tipo di Beagle venivano allevati in Gran Bretagna fino dell’Ottocento; per la loro dimensione ridotta non riuscivano facilmente a riprodurre per cui, un po’ alla volta, cominciarono a scomparire ed anche tentativi seguenti di allevatori inglesi di far rivivere il mini Beagle agli inizi del ‘900 fallirono.
L’ultimo standard del Beagle non prevede questa varietà, per cui oggi cani di altezza inferiore a 33 cm sono da considerarsi fuori dello standard.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Bearded Collie

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gruppo 1 bearded_collie

Origine, classificazione e cenni storici Origine: Gran Bretagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 1 – cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri).

Per alcuni esperti, questa particolare razza era già presente all’epoca romanica. La mancanza di documentazione sulle sue origini danno soltanto la possibilità di sostenere varie ipotesi. Quasi per certo, l’antenato del Bearded è anche il progenitore del “Bobtail”, del “Brianrd”, del “Bergamasco”, del “Pumi” e del “Puli” in Ungheria. C’è chi pensa che anche “l’Oftscharka russo” provenga dal medesimo ascendente. Si è notata nel Bearded, inoltre, una certa somiglianza con il “Cane da Pastore Polacco”. Esiste anche la supposizione, abbastanza probabile, che questa razza sia di derivazione autoctona. All’inizio dell’Ottocento , questo cane era considerato, senza dubbio, un cane da lavoro, ai quali veniva affidata la giuda e la completa conduzione delle mandrie di bestiame per lo spostamento da una località all’altra. Nella stagione invernale, il Bearded si rivelava di enorme aiuto al proprietario della mandria, perché non esistevano i mezzi meccanici di oggi per gestire e guidare il bestiame. Il primo Club venne costituito ad Edinburgo nel 1912. Al principio non ebbe una grande diffusione, ma poi venne rivalutato dal 1950 in poi. Dal 1970 la razza venne importata in molti paesi europei ed extraeuropei, tra cui gli U.S.A.
Il suo nome significa “Collie barbuto”.

Aspetto generale

Cane di media taglia, dolicomorfo mesocefalo. Possiede una robusta costituzione. Non è molto pesante, nonostante la sua robustezza. Non presenta né aspetto massiccio, né l’andatura del “Bobtail”. Il muso ha un’espressione molto affascinante e tipica. La sua caratteristica principale è il suo pelo, che si presenta molto lungo, anche sul muso; forma una sorta di barba e di lunghi baffi.

Carattere

Temperamento eccezionale. Un cene molto vivace e allegro. Fedele amico, molto leale ed affettuoso. Non si stanca mai di stare insieme al suo padrone. Non deve mai essere aggressivo o pauroso; se nel suo carattere si presentano questi due aspetto, sono da considerarsi difetto da penalizzare. Cane molto sicuro di sé. Temibile guardiano della proprietà. La sua espressione è molto simpatica e significativa. Trova sempre il modo per farsi capire dall’uomo. Perfetto compagno.

Bearded Collie Gruppo di Bearded Collie ( foto www.beardedcollie.it )

Bearded Collie Miss Cuddle, femmina di Bearded Collie ( foto www.beardedcollie.it )

Bearded Collie Cucciolo di Bearded Collie ( foto www.beardedcollie.it )

Standard

Altezza:
– maschi da 53 a 56 cm
– femmine da 51 a 53 cm
Peso: da 18 a 27 kg

Tronco: Torace ben abbassato, ampio e ben profondo all’altezza del cuore, con costole ben cerchiate ma non a doghe di botte. È la lunghezza della gabbia toracica a dare la lunghezza del corpo, non quella del rene.
Testa e muso: Testa proporzionata alla taglia, con cranio largo, piatto e quadrato. Dallo stop all’occipite la distanza è la stessa di quella misurata tra gli orifizi degli orecchi. Muso forte, di lunghezza pari a quella del cranio dallo stop all’occipite; l’impressione complessiva è quella di forza e di discreta ampiezza della scatola cranica. Stop moderato; tartufo grande e quadrato in armonia con il colore del mantello.
Tartufo: Tartufo e labbra sono in tinta unita,senza macchie; la pigmentazione delle labbra e del bordo palpebrale sono corrispondenti al colore del tartufo.
Denti: Denti grandi e bianchi. Mascelle forti; dentatura perfetta, regolare e completa chiusura a forbice.
Orecchie: Di media dimensione, pendenti. In allerta, si rizzano alla base al livello della sommità del cranio, ma non al disopra di questo. Collo di moderata lunghezza, muscoloso e leggermente incurvato.
Occhi: In armonia con il colore del mantello, grandi e ben distanziati, non sporgenti, dolci ed affettuosi. Sopracciglia formanti un arco verso l’alto e in avanti, ma non tanto lunghe da nascondere gli occhi.
Pelle: ben aderente in ogni parte del corpo.
Arti: Spalle bene inclinate dietro. Arti diritti e verticali, con buona ossatura e ricoperti di pelo irsuto in tutte le parti; metacarpi elastici ma non deboli. Buona muscolatura, con gambe bene impostate; grasselle ben angolate; garretti ben abbassati; metatarsi in perfetto appiombo e che debbono collocarsi subito dietro una perpendicolare ideale tracciata a partire dalla punta della natica.
Movimento: Sciolto, compatto; molto ampia e disinvolta la falcata.
Muscolatura: ben sviluppata in tutto il corpo.
Linea superiore: diritta.
Coda: Attaccata bassa, non torta e abbastanza lunga perché la sua ultima vertebra arrivi almeno fino all’altezza del garretto. Portata bassa e ricurva verso l’alto, può allungarsi in corsa. Ricoperta di abbondante pelo.
Pelo: Sottopelo morbido e fitto, quasi una pelliccia; pelo di copertura piatto, ruvido, forte e ispido, di tessitura non lanuginosa, non a boccoli, ancorché si ammetta una lieve ondulazione. Di lunghezza e densità sufficiente a fornire una buona protezione e far risaltare la forma del soggetto. Non deve subire alcun trattamento.
Muso ricoperto di peli sparsi, leggermente più lunghi di lato, tanto da coprire le labbra, formando la tipica barba.
Colori ammessi: grigioardesia, fulvo che dà sul rosso, nero e blu, tutti i toni del grigio, marrone o sabbia, con o senza macchie bianche; ove ci siano, compaiono sul muso, in testa, all’estremità della coda, sul torace, agli arti e ai piedi; collare bianco. Le radici dei peli bianchi non devono estendersi dietro le spalle; non deve apparire il bianco al disotto dei garretti e sulla parte esterna degli arti posteriori.
Difetti più ricorrenti: misure fuori standard, monorchidismo, criptorchidismo, carattere diffidente, carattere timido, andatura scorretta, pelo troppo corto, mancanza di premolari, mascella deviata, posteriore scorretto, carattere aggressivo, mancanza o eccesso di stop, muso sottile, orecchie troppo corte, spalla dritta, colori non ammessi.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Bobtail

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Gran Bretagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 1 – cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri).

Le origini del Bobtail non sono ancora molto conosciute, ma molti esperti affermano che derivi da cani da pastore molto simili a questa razza, vissuti molti secoli fa in Inghilterra. Si ritiene che la loro zona di origine coincida con la Contea di Devon e anche con gli Highlands della Scozia; questo spiegherebbe la sua rusticità e l’abbondanza di pelo, date le rigide condizioni climatiche in queste zone. Non può essere considerato un cane del tutto autoctono, poiché si sono riscontrati, nei suoi aspetti morfologici, alcune somiglianze con i “Pastori della Russia” e con i cani da gregge asiatici. C’è anche chi sostiene che tra i suoi progenitori ci siano anche i “Mastini”, importati dai colonizzatori Romani nelle isole inglesi. Il Bobtail esordì per la prima volta ad una esposizione cinofila a Birmingham nel 1873, ma senza ottenere successo. Nel 1888 viene fondato il primo Club, e la razza diventò popolare, specialmente negli Stati Uniti. Il suo nome “Bobtail” significa “coda corta”.

Aspetto generale

Cane di aspetto compatto, mesomorfo mesocefalo. Non è alto sugli arti ed è molto ben rivestito di pelo in tutto il corpo. E’ un cane tarchiato, robusto e muscoloso. La sua espressione esprime intelligenza. La sua testa è molto particolare, perché ha il pelo che arriva a ricoprire gli occhi.

Carattere

Il Bobtail è una razza che conquista simpatie di molte persone, a causa del suo aspetto particolare. E’ un cane che possiede grandi doti di affettuosità. E’ molto allegro e intelligente. Molto docile con i bambini e con le persone che conosce. Da non sottovalutarsi anche le sue capacità di essere un temibile cane da guardia, il quale non da’ scampo ad intrusi nel suo territorio. Utilizzato molto, in diversi paesi, per il suo antico compito di sorvegliare il gregge e guidarlo insieme al pastore. Molto ubbidiente e facilmente addestrabile.

Bobtail
Maschio Bobtail ( foto www.allevamento-bobtail.it )

 

Standard

Altezza:
– maschi da 56 cm ed oltre
– femmine un po’ inferiore dei maschi
Peso: 30-40 kg

Tronco: piuttosto compatto. Costruito nel quadrato, con torace ampio e profondo e rene dolcemente arcuato e molto vigoroso.
Testa e muso: con cranio ampio e di forma quadrata, ben arrotondato e completamente ricoperto di pelo. Il muso deve essere abbastanza lungo, forte, quadrato e tronco. Ben accentuato lo stop.
Tartufo: sempre di colore nero; deve presentarsi largo e voluminoso.
Denti: regolarmente allineati, completi nel numero e nello sviluppo.
Collo: abbastanza lungo, arcuato e completamente ricoperto di pelo.
Pelle: aderente al corpo in ogni sua parte.
Occhi: devono essere scuri o gazzuoli.
Orecchie: piccole e portate a piatto sui lati della testa. Ricoperte di pelo.
Arti: ben in appiombo, con buona ossatura. Non devono essere di eccessiva lunghezza. Completamente ricoperti di pelo. Devono avere una buona muscolatura.
Spalla: oblique e si ristringono alle punte. Il cane è più basso alle spalle che al rene.
Muscolatura: ben sviluppata in tutte le parti del corpo.
Coda: ben proporzionata al corpo.
Proporzioni: costruzione nel quadrato.
Colori ammessi: sfumature del grigio, brizzolato, blu, con o senza pezzature bianche.
Difetti più ricorrenti: testa lunga e stretta, mancanze di premolari, misure fuori standard, monorchidismo, criptorchidismo, angolazioni scorrette, testa scorretta, appiombi non dritti, piede lungo, pelo non abbondante, colori fuori standard, tronco allungato, occhio chiaro.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Border Collie

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Gran Bretagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 1 – cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri).

L’origine di questa singolare razza è poco nota. Infatti, nella regione del “Border”, situata tra Scozia ed Inghilterra, questa razza, per quanto si ricordi è sempre esistita. Molti esperti ritengono che questo cane derivi da un ceppe comune a tutti i cani da pastore nordici. E’ stato selezionato, per secoli, esclusivamente per guidare e proteggere i greggi. Col passare del tempo, è diventato il perfetto ausiliare del pastore. La sua attitudine al lavoro è così impressa nel suo corredo genetico che, in assenza di ovini, raduna animali da cortile. Un cane perfetto nel suo lavoro; sicuramente il miglior cane da pastore del mondo, nonché il più utilizzato per questo impiego. Questa razza è entrata da poco tempo ufficialmente nella cinofilia internazionale. E’ abbastanza diffuso e conosciuto in Europa, grazie, non solo alle sue prestazioni di utilità, ma anche alle diverse apparizioni in spettacoli e film.

Aspetto generale

Cane di media-piccola taglia, dolicomorfo mesocefalo. Il suo aspetto è di un cane ben proporzionato e molto elegante nel portamento e nelle linee del corpo. La sua figura è armonica. E’ un cane con una grande resistenza, capace di sostenere lunghi tempi di lavoro. Cane di aspetto simpatico e allo stesso tempo esteticamente apprezzabile.

Carattere

Perfetto cane da pastore. Molto ubbidiente e addestrabile con facilità. E’ un cane con una agilità e velocità impressionante. Possiede un’incredibile intelligenza. A lui piace rendersi utile nel lavoro e conosce la sua utilità. Si sente in dovere di aiutare il suo padrone. Molto attaccato a colui che lo accudisce, al quale esprime tutta la sua affettuosità. Molto serio e deciso quando deve guidare il gregge. Temibile avversario per chiunque tenti di nuocere alle pecore che sono sotto il suo controllo. Sempre vigile e attento a tutto quello che succede intorno a lui e a tutti i comandi del padrone.

Border Collie Isotta, femmina di Border Collie (foto di Ermanno Salvaterra www.salvaterra.biz)

Border Collie Isotta, femmina di Border Collie (foto di Ermanno Salvaterra www.salvaterra.biz)

Standard

Altezza:
– maschi circa 21 pollici, cioè 53 cm.
– femmine un po’ meno dei maschi.
Peso: da 14 a 20 kg.

Tronco: di moderata lunghezza. Il dorso è largo e forte. Il torace è ben disceso e piuttosto largo. Il rene è forte, muscoloso e leggermente arcuato.
Testa e muso: cranio di buona larghezza. Il muso va assottigliandosi verso l’estremità. Il muso è  abbastanza corto e forte. La lunghezza del cranio e quella del muso sono circa di pari misura. Lo stop è ben marcato.
Tartufo: deve essere sempre di colore nero, con narici larghe.
Denti: sani, regolarmente allineati, completi nel numero e nello sviluppo.
Collo: con incollatura di buona lunghezza, forte e muscoloso. Il portamento è nobile.
Orecchie: di taglia e di tessitura media. Portate semi-erette.
Occhi: di forma ovale e di colore bruno scuro.
Pelle: ben aderente in ogni parte del corpo.
Arti: Ben in appiombo. Gli anteriori sono perfettamente paralleli. L’ossatura è rotonda e forte, ma non massiccia.
Movimento: sciolta e regolare. Gli arti si muovono con forza e velocità.
Muscolatura: ben sviluppata in tutto il corpo.
Linea superiore: diritta.
Coda: di moderata lunghezza, deve raggiungere almeno il garretto. L’attaccatura è bassa. Ben guarnita di pelo.
Pelo: il pelo di copertura ha una lunghezza moderata, e deve essere denso e di tessitura media. Il sottopelo è corto, e costituisce una discreta protezione contro le intemperie ed il clima del nord Inghilterra.
Colori ammessi: sono ammessi tutti i colori. La maggior parte dei soggetti sono bianchi e neri.
Difetti più ricorrenti: misure fuori standard, monorchidismo, criptorchidismo, carattere diffidente, carattere timido, andatura scorretta, pelo troppo lungo.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Bovaro Bernese

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Svizzera. Classificazione F.C.I.: Gruppo 2 – cani di tipo pinscher schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri.

I Bovari del Bernese sono chiamati anche “Sennenhunde”. Le origini sono molto antiche. Molti autori sostengono la teoria che il “Bernese” sia di origine autoctona. Un’altra teoria espone il fatto che l’antenato del Bovaro sia stato introdotto dalle legioni dell’antica Roma, in Svizzera, essendo questa una delle tante colonie imperiali romane. È stato utilizzato per secoli come cane da mandria, da contadino e da lavoro, infatti c’è ancora chi lo chiama con il suo vecchio nome: Vaccaro o Cane da stalla. Egli ultimi secoli, questa razza, ha rischiato seriamente l’estinzione, a causa di vari incroci effettuati con razze locali. Fu l’allevatore Schertenleib che riuscì a ritrovare gli ultimi soggetti rimasti ed a ricostruire la razza, con un’accurata selezione. Ora la razza è molto diffusa nel suo Paese e abbastanza conosciuta in tutta Europa.

Aspetto generale

Cane di grande taglia, mesomorfo mesocefalo. Classificato morfologicamente come Molosso-Lupoide. È un cane di grande forza. Molto resistente. Molto ben proporzionato, armonioso. I suoi arti sono diritti e vigorosi. La sua costruzione è solida e molto robusta. I suoi rapporti sono molto proporzionati.

Carattere

Esemplare. Può essere definito una razza a triplice attitudine, poiché, ha assunto il ruolo di cane da guardia, di cane da difesa e di cane da compagnia. Questo è un tipo di cane che si affeziona grandemente ad una persona in particolare, e riconosce in esso un punto di riferimento per la vita. È una razza particolarmente attraente sia nell’aspetto, sia nel temperamento. Fedele compagno di avventure. Discreto cane da pastore. Sicuro, amichevole. Mai aggressivo.

Bovaro Bernese Bovaro del Bernese (foto www.bern-gross.ru)

Bovaro Bernese Bovaro del Bernese (foto www.cuxland-berner.de)

Bovaro Bernese Cucciolo di Bovaro del Bernese (foto www.berner-sennenhunde-von-tatanka.de)

Standard

Altezza:
– maschi da 64 a 70 cm al garrese. Altezza ideale 66-68 cm.
– femmine da 58 a 66 cm al garrese. Altezza ideale 60-63 cm.
Peso: da 40 a 48 kg.

Tronco: corto. Rapporto con l’altezza al garrese: lunghezza del corpo circa 9:10. petto ben aperto, scendente, al minimo, fino al gomito. Coste ben cerchiate. Reni muscolosi. Dorso solido, dritto. Groppa leggermente arrotondata, larga, forte, muscolosa.
Testa e muso: forte, cranio piatto con solco frontale poco evidente. Stop ben marcato ma tuttavia non troppo pronunciato. Il muso è forte e diritto. Labbra poco pronunciate.
Tartufo: di colore nero, voluminoso.
Denti: completa, fortemente sviluppata e ben chiusa. A cesoia, 42 denti.
Collo: forte, muscoloso di media lunghezza.
Orecchie: medie, attaccate alte, triangolari, pendenti in riposo.
Occhi: bruno scuro, a forma di mandorla con palpebre ben aderenti.
Arti: giunture piatte e ben muscolose. Metacarpi leggermente inclinati. Le membra sono diritte viste da qualsiasi punto, parallele viste di fronte. I posteriori hanno cosce abbastanza lunghe ed inclinate fino alla gamba. L’articolazione della gamba è ben inclinata, larga e forte. Gli speroni devono essere tolti. I piedi sono corti, arrotondati con dita chiuse.
Andatura: elastica ed allungata, regolare in ogni caso.
Spalla: lunghe, forti e oblique, formante un angolo largamente aperto verso l’indietro.
Muscolatura: molto ben sviluppata; più sviluppata negli arti posteriori che in tutte le altre parti del corpo.
Coda: scendente fino al tarso, poi leggermente rialzata. Ben fornita di pelo.
Pelo: fine, liscio, lungo, abbondante, leggermente ondulato, ma non arricciato.
Colori ammessi: nero intenso fino alla pelle, con macchie bruno rosso pulito alle guance, sopra gli occhi, ai 4 arti e al petto. Lista bianca dal cranio al muso. Petto bianco preferibilmente a forma di croce. Quattro piedi bianchi.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, colori del manto non ammessi, movimento scorretto, taglia fuori standard, mancanza di premolari, carattere aggressivo, carattere timido, tronco allungato, coda torta, cranio non piatto, monorchidismo, criptorchidismo, pelo arricciato.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Boxer

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Germania Classificazione F.C.I.: Gruppo 2 – cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoide e cani bovari svizzeri.

Gli esperti sono quasi tutti concordi nel pensare che i progenitori del Boxer siano stati dei grandi cani robusti chiamati “Bullenbeisser”, a loro volta discendenti dei grandi molossi macedoni. Lo sviluppo della razza moderna che noi tutti conosciamo, ha avuto inizio alla fine dell’Ottocento, quando nella città di Monaco di Baviera, alcuni cinofili decisero di incrociare i “Bullenbeisser” con i “Bulldog inglesi”; i risultati di questi incroci vennero battezzati “Boxer”, a causa della loro forza ed agilità. Ci fu in seguito molte selezioni per fissare bene i caratteri della nuova razza ed eliminare i soggetti con il mantello molto chiaro. Questa grande selezione permise di mandare avanti soggetti più snelli e con una maggiore agilità. Fu così che a Monaco di Baviera venne fondato il primo “Boxer club”. Nei decenni successivi la razza prese subito un rapido sviluppo ed una rapida diffusione in moltissimi paesi europei. Dalla sua creazione, questa razza è sempre stata in crescita e in continua evoluzione, anche in Italia, grazie soprattutto a grandi allevatori come “Mario Confalonieri”, il professor “Raffaello Mariotti” e molti altri.

Aspetto generale e carattere
Aspetto generale: cane di media taglia, mesomorfo brachicefalo. Razza di eccellente costruzione con struttura corta e quadrata. La sua muscolatura è asciutta e ha una buona ossatura rispetto alla mole. Possiede un pelo raso e lucido. E’ un tipo di cane diverso da tutte le altre razze per la sua particolare morfologia.
Carattere: essendo una razza sottoposta a prova di lavoro, è molto intelligente e facilmente addestrabile. E’ un cane docile e molto attaccato alla famiglia. E’ possibile anche tenerlo in appartamento, data la sua mole non troppo grande ed il suo pelo pulito. Ama moltissimo passeggiare insieme al padrone e scoprire luoghi diversi. Il suo carattere è magnifico se viene accudito e trattato in modo adeguato. Anche questa razza è classificata, giustamente, tra il gruppo dei cani da utilità, ma si può considerare anche a tutti gli effetto un eccellente cane da compagnia. Rimane sempre un cane dai nervi saldi, impavido, adatto anche per difendere dagli intrusi la proprietà. Talvolta può manifestare incertezza e insidia; questo determina un grave difetto nel giudizio.

Boxer Pilar del David, Boxer tigrato (proprietà: Saverio Mariotti www.deldavid.it)

Boxer

Ovidio del David, maschio Boxer, il più grande boxer della storia (pr. Mariotti Saverio www.deldavid.it)

Boxer

Standard

Altezza:
– maschi da 57 a 63 cm
– femmine da 53 a 59 cm
Peso:
– maschi circa 30 kg
– femmine circa 25 kg

Tronco: costruito nel quadrato, con il tronco definito da alcune linee delimitanti ben precise. La profondità del torace è circa uguale alla metà dell’altezza al garrese. Il fianco deve essere corto e chiuso.
Testa e muso: aspetto molto importante per questa razza. Di giusta proporzione rispetto al corpo. Ci deve essere un armonia tra il cranio ed il muso. Il muso deve presentarsi largo e potente. Non deve mostrare né pieghe né giogaia. Le mascelle anteriori sono molto larghe. Sulla fronte si vede un leggero solco frontale. L’occhio deve essere scuro. Gli assi cranio-facciali sono convergenti.
Tartufo: voluminoso e sempre di colore nero. Deve essere lievemente rincagnato.
Denti: regolarmente allineati, completi nel numero e nello sviluppo.
Collo: di giusta proporzione. Rotondo e privo di giogaia.
Pelle: aderente al corpo in ogni sua parte.
Arti: sempre in appiombo, forti e muscolosi. I posteriori sono fortemente muscolosi e sodi. La coscia deve essere di giuste dimensioni.
Spalla: scapole lunghe, ben aderenti ed inclinate.
Muscolatura: scolpita ed evidente in tutto il corpo.
Coda: è portata in su. Viene quasi sempre amputata.
Proporzioni: costruzione nel quadrato. La lunghezza del muso è circa la metà di quella del cranio e quindi 1/3 della lunghezza totale della testa.
Pelo: di uguale lunghezza in tutto il corpo; molto corto, liscio, fitto e lucente.
Colori ammessi: tigrato e fulvo (dal fulvo scuro al giallo).
Difetti più ricorrenti: parallelismo degli assi cranio-facciali, criptorchidismo, monorchidismo, colori diversi da quelli indicati dallo standard, ambio, misure fuori standard, occhio chiaro, mancanze di premolari, presenza di eccessiva pelle, dorso di carpa, groppa troppo curvata, piede di lepre, posteriore scorretto, espressione truce.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Bull Terrier

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Gran Bretagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 3 – terriers.

La storia della razza, come la conosciamo noi, inizia nell’Ottocento in Inghilterra. Uno dei più grandi divertimenti di quell’epoca erano i combattimenti organizzati tra cani di vario genere. I “Bull”, tra cui i Bulldog, erano tra i “guerrieri” più spietati e feroci, perché venivano selezionati proprio per questo fine. Venivano svolti anche combattimenti tra cani e orsi o tra cani e tori. In quei tempi si cercò di creare una razza più agile e dinamica, in grado di resistere ad i combattimenti ed avere determinazione e scioltezza. Si provò allora ad accoppiare il Bulldog con alcuni terrier. Dall’accoppiamento nacque un cane ideale per questo tipo di disciplina. Fu chiamato “Bull and Terrier”, e fino all’ultimo decennio dell’Ottocento non ebbe rivali negli incontri canini. Un allevatore di nome Hinks lo incrociò nuovamente con il “White English Terrier”, con il “Dalmata” ed altre razze. Il risultato fu il “Bull Terrier”, il quale dopo essere sottoposto a diversi anni di selezione divenne il cane moderno che vediamo oggi. Nel 1887 nacque il primo Club di razza.

Aspetto generale

Cane di media-piccola taglia, mesomorfo mesocefalo. Razza di costruzione solida, forte e molto muscolosa. Cane compatto e robusto. La particolarità che lo rende unico è la sua testa che è unica, se si confronta con tutte le altre razze. La sua espressione è intelligente e decisa. Esiste una razza identica, ma di dimensioni più ridotte: il “Bull Terrier Miniature”.

Carattere

Alcuni autori lo hanno definito “il gladiatore delle razze canine”. Cane di indole coraggiosa e decisa. Il suo temperamento è calmo e non insofferente alla disciplina. Cane tranquillo quando sta con persone che conosce, ma sa anche essere un discreto cane da guardia se ci sono estranei che cercano di varcare il suo territorio, sia che si tratti di persone, sia che si tratti di animali. E’ anche un valido amico e compagno sul quale si può fare affidamento senza mai dubitare della sua lealtà.

Bull Terrier
Harry Potter, maschio Bull Terrier (foto www.casadevita.com)

Standard

Altezza e peso: nello standard non vengono espressi limiti di peso e di altezza. Il cane deve avere il massimo della sostanza nel minimo volume.
Tronco: deve essere tondeggiante, con una grande profondità. Il dorso deve essere corto. Il torace, visto dal davanti, deve apparire largo.
Testa e muso: deve essere lunga, con assi cranio-facciali divergenti. La testa deve presentarsi forte e profonda all’estremità del muso; mai grossolana. La parte superiore del cranio deve essere piatta. Il profilo della testa si deve incurvare dall’alto del cranio fino alla punta del naso.
Tartufo: largo e di colore nero.
Denti: regolarmente allineati e completi nel numero e nello sviluppo. La chiusura deve essere a forbice.
Orecchie: piccole, fini e vicine tra loro. Devono essere portate erette rigidamente.
Arti: sia i posteriori che gli anteriori devono essere in appiombo. Ossatura di tipo rotondo. Di moderata lunghezza.
Spalla: deve essere forte e muscolosa, senza pesantezza.
Muscolatura: di eccellente sviluppo in tutte le parti del corpo.
Linea superiore: diritta e solida.
Coda: piazzata bassa, corta e portata orizzontalmente.
Pelo: piatto e uniformemente corto. Duro al tatto.
Pelle: si adatta saldamente al corpo.
Colori ammessi: preferibile bianco, ma tollerato anche colorato, soprattutto tigrato.
Difetti più ricorrenti: cane leggero, movimento scorretto, linea superiore ceduta, posteriore scorretto, mancanza di premolari, mascella deviata, monorchidismo, criptorchidismo, appiombi scorretti, assi cranio-facciali paralleli, coda torta.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Bulldog Inglese

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Origine, classificazione e cenni storici

Origine: Inghilterra
Classificazione F.C.I.: Gruppo 2 – cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri.

Alcuni hanno definito il Bulldog Inglese un “paradosso naturale” e hanno scritto che “il Bulldog è un cane bellissimo nella sua bruttezza”. Che sia un paradosso naturale è ormai scientificamente provato, infatti questa razza deriva sicuramente da un’anomalia perpetuata nella specie. A fissare i suoi caratteri e le sue particolarità ci ha pensato l’uomo. D’altronde molte delle razze animali che noi oggi conosciamo sono derivate dal medesimo fattore naturale. Il suo nome in inglese significa “cane toro”, il quale gli venne assegnato perché verso la metà dell’Ottocento, questi soggetti venivano impiegati in sanguinosi combattimenti con i tori dentro le arene della Gran Bretagna. Il Bulldog discende certamente, come quasi tutti i molossi, dagli antichi “Mastini asiatici” importati dai commercianti fenici in Bretagna e che gli antichi Romani, dopo averli introdotti a Roma, facevano combattere contro gli schiavi e le bestie feroci. Oggi questa razza è abbastanza nota e apprezzata in tutto il mondo, anche grazie al cinema, che ha contribuito a far conoscere il suo simpatico aspetto. Negli Stati Uniti hanno creato da questa razza un’altra razza molto simile chiamata “American Bulldog”.

Aspetto generale

Cane di piccola taglia, brachimorfo brachicefalo. La sua statura è piccola ma è largo e molto robusto di costituzione. La sua testa è molto massiccia e molto ampia in rapporto alla sua taglia. Possiede masse muscolari molto sviluppate e toniche. Il suo corpo, visto da sopra, deve assumere la forma “a pera” con la parte anteriore del corpo più larga rispetto a quella posteriore. Il muso è corto e pieno. Molto simpatico ed affascinante nell’aspetto estetico.

Carattere

Anche se è stato classificato dalla Federazione Internazionale nel gruppo dei cani da utilità, il Bulldog è un perfetto cane da compagnia. Ama moltissimo stare insieme alle persone e cerca sempre di essere accarezzato e preso in considerazione da tutti quelli che lo circondano quotidianamente. Ama “poltrire”, passando la maggior parte del suo tempo a dormire. Possiede anche le doti per essere un discreto cane da guardia. E’ molto affettuoso e leale con il padrone. Ama molto viaggiare, ma non tollera il caldo, perciò bisogna sempre stare attenti a non farlo accaldare troppo. Il fattore caldo è una delle principali cause di morte in questa razza, poichè data la loro canna nasale troppo corta, ha diverse difficoltà respiratorie. E’ un cane di grande fascino. E’ abbastanza difficile da allevare, perché date le sue dimensioni del cranio e del corpo, quasi tutte le femmine vengono fatte partorire con il “parto cesareo”. Una delle razze più indicate per chi cerca un cane tranquillo.

Bulldog Inglese Femmina con cucciolo di Bulldog Inglese – Proprietà Vinattieri Federico  (foto www.difossombrone.it )

Bulldog Inglese Bulldog Inglese (foto www.agraria.org)

Bulldog Inglese Bulldog Inglese (foto www.agraria.org)

Standard

Peso:
– maschi 24-25 kg
– femmine 22-23 kg

Tronco: compatto, con petto molto ampio e con diametro grande. Dorso robusto e corto. Più largo davanti e più piccolo posteriormente.
Testa e muso: Cranio larghissimo; la sua circonferenza è circa pari all’altezza al garrese. La punta del cranio, la punta del tartufo e la punta del mento devono essere rigorosamente sulla stessa linea (un elemento fondamentale per il giudizio). Il muso ha una ruga ben evidente sul tartufo. Fronte ampia.
Tartufo: molto largo e voluminoso, con narici ben larghe e definite.
Denti: regolarmente allineati, completi nel numero. Chiusura prognata. I canini non devono essere visibili a bocca chiusa. La mascella non deve essere deviata.
Collo: forte e muscoloso. La sua lunghezza è moderata. Ben arcuato.
Orecchie: portate “a rosa”. Attaccate alte sulla testa.
Arti: molto vigorosi, con un notevole spessore e muscolatura. Gli arti anteriori sono più corti dei posteriori. Piedi rotondi e chiusi.
Spalla: larghe, profonde e oblique.
Muscolatura: sviluppata ed evidente in tutto il corpo.
Linea superiore: deve avere un lieve avvallamento dietro le spalle, poi la spina dorsale risale verso i reni, per poi ricadere nuovamente verso la coda. Una degli elementi più importanti nel giudizio.
Coda: con attaccatura bassa. Deve essere di forma rotonda e priva di frange di pelo. Portata verso il basso. Di giusta lunghezza.
Pelo: di tessitura abbastanza fine e di buona compattezza. Deve apparire corto e morbido.
Colori ammessi: tigrato, bianco, bianco pezzato, marrone, fulvo, bianco screziato. Il nero non è ammesso ed infatti è estremamente raro.
Difetti più ricorrenti: misure fuori standard, soggetto troppo alto sugli arti, petto poco ampio, orecchio portato male, dorso scorretto, linea del muso scorretta, tartufo in fuori, canini sporgenti, dentatura scorretta, monorchidismo, criptorchidismo, colore nero, occhio chiaro, piede aperto, mascella deviata, movimento scorretto.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.itAllevamento di Fossombrone sezione Bulldog

Bullmastiff

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Origine, classificazione e cenni storici

Origine: Inghilterra.
Classificazione F.C.I.: Gruppo 2 – cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri.

Come tutti i molossoidi, gli antenati di questa affascinante razza, sono vissuti in secoli lontani. Il Bullmastiff odierno, invece, è relativamente recente, perché derivata da particolari incroci con diverse razze. Molti esperti suppongono che sia venuta fuori dall’accoppiamento di “Bulldog inglesi” con dei “Mastini”, altri pensano che sia stato l’incrocio tra il “Bulldog” e “l’Alano” a dar origine alla razza attuale. Come la maggior parte delle razze, non ci sono prove che possono dimostrare quale sia stato “l’accoppiamento di partenza”, si può solo supporre analizzando la morfologia della razza ed evidenziando le razze più simili ad essa. La persona che riuscì a fissare i caratteri di questa razza fu “Moseley”, che è indicato da molti come l’inventore del Bullmastiff. La razza venne riconosciuta ufficialmente nel 1924 e ebbe un immediato sviluppo in tutto il Regno Unito.

Aspetto generale

Cane di grande taglia e mole, mesomorfo brachicefalo. Il suo aspetto fisico è potente, con un’eccellente muscolatura e testa larga. Ha una forte costruzione che esprime forza.

Carattere

E’ una razza con un’intelligenza abbastanza sviluppata. Ha un buon temperamento. E’ un cane che sa alternare momenti di serietà, nei quali svolge perfettamente il suo lavoro di cane da guardia, e momenti in cui cerca l’affetto del padrone. E’ una razza che è stata selezionata, per molti anni, solamente per essere un perfetto cane da guardia; queste doti sono rimaste impresse geneticamente nel suo carattere, facendone veramente un perfetto guardiano. E’ un cane sufficientemente attivo e abbastanza resistente. Molto fedele e leale verso colui che lo accudisce.

Bullmastiff Rusty, cane Bullmastiff  dell’Allevamento “I Bravi Ragazzi” ( foto www.ibraviragazzi.com )

Bullmastiff Cucciolo di Bullmastiff ( foto www.ibraviragazzi.com )

Standard

Altezza:
– maschi da cm 63 a cm 69
– femmine da cm 60 a cm 66
Peso:
– maschi da kg 50 a kg 59
– femmine da kg 41 a kg 50
La taglia di un soggetto deve essere proporzionata al peso.
Tronco: abbastanza compatto e corto. Il dorso è corto e dritto. Il torace è largo e profondo.
Testa e muso: quadrata e forte. Deve presentarsi ben rugosa, quando il soggetto è in attenzione. Il muso è piuttosto corto, largo, quadrato e ben proporzionato al cranio. Lo stop e molto ben marcato.
Tartufo: largo e molto voluminoso. Non deve essere appuntito ma piatto.
Denti: regolarmente allineati, completi nel numero. Le mascelle devono essere di uguale lunghezza. Un leggero prognatismo è tollerato.
Collo: piuttosto muscoloso e di lunghezza giusta. Arcuato e con circonferenza all’incirca uguale a quella del cranio.
Pelle: abbastanza aderente al corpo.
Arti: sempre in appiombo, forti e muscolosi. Muscolatura ben sviluppata nel posteriore.
Spalla: possenti ed oblique.
Muscolatura:  molto sviluppata ed evidente in tutto il corpo.
Linea superiore: dritta e robusta.
Coda: con attaccatura abbastanza alta. Viene portata incurvata o dritta.
Orecchie: larghe e attaccate alte. Sono elementi importanti perché contribuiscono a dare alla testa la tipica forma quadrata.
Pelo: di uguale lunghezza in tutto il corpo, abbastanza corto e duro.
Colori ammessi: tigrato, fulvo (in tutte le loro sfumature). Il muso deve essere nero.
Difetti più ricorrenti: colori diversi da quelli indicati dallo standard, ambio, misure fuori standard, occhio chiaro, occhio giallo, mancanze di premolari, monorchidismo, criptorchidismo, coda deviata, orecchie portate a rosa, tendenza al pelo lungo, posteriore scorretto.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

La verita sul carattere del Pastore del Caucaso

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Il pastore del caucaso, un cane fiero e arcaico. Fedele custode della casa e della famiglia.

Un cane non andrebbe mai scelto esclusivamente per l’aspetto estetico: specialmente quando si tratta di una razza impegnativa come il Pastore del Caucaso.
Acquistare un cane significa cercare un buon compromesso tra l’estetica e le doti caratteriali: sono queste ultime, infatti, che fanno sì che esso possa essere più o meno idoneo a noi e alla nostra famiglia.
Bisogna anche valutare un altro punto fondamentale e cioè se siamo in grado di gestire al meglio il soggetto senza arrecare danni al prossimo o a noi stessi.
Ogni razza si discosta dalle altre per carattere, oltre che per morfologia: esistono sempre concrete differenze individuali, che si riscontrano anche tra soggetti della stessa cucciolata (è questo è abbastanza ovvio perché ogni cane, essendo un essere vivente, è unico, irripetibile…e non clonabile, almeno in natura!), ma ogni razza possiede attributi caratteriali specifici che rendono un soggetto “tipico” esattamente come le caratteristiche morfologiche.
E alla voce “carattere”, lo Standard del pastore del Caucaso cita la forte diffidenza verso gli estranei e la mordacità.
In realtà questo cane ha un carattere forte ed equilibrato, ed è in esso che trova il suo punto di forza.
Da cucciolo è un orsetto goffo, lento, sgraziato nei movimenti e abbastanza docile…ma con il passare dei mesi le sue origini prendono il sopravvento.
E’ un cane fiero, coraggioso, schematico, con forte propensione al compito di guardiano, gerarchicamente dominante (con poche eccezioni) e, cosa molto pericolosa se sottovalutata, ben consapevole della sua forza, tanto da sembrare non curarsi né dei propri simili né degli estranei che gli gravitano attorno.
Il Caucaso è talmente sicuro di sé e dei propri mezzi da permettersi il lusso di valutare se un’eventuale minaccia possa essere degna della sua attenzione solamente quando se la trova realmente di fronte.
Notevole è la sua reattività (cioè lo spazio di tempo che serve al soggetto per decidere di agire una volta percepito il pericolo: minore sarà il tempo, più reattivo sarà il cane).
Il Pastore del Caucaso è un cane diffidente nei confronti dell’estraneo, di conseguenza sarà poco socievole al di fuori della propria famiglia.
Spiccato è in lui anche l’istinto alla difesa verso un potenziale pericolo, che affronterà in modo più che attivo; tecnicamente può essere considerato un cane mordace ma non è assolutamente un cane imprevedibile in quanto, prima di mordere, avvisa sempre con posture del corpo ben precise.
Altra caratteristica di questa razza è quella di non temere gerarchicamente l’uomo: per questo il rapporto che si deve instaurare con lui non deve essere legato alla cieca sottomissione, ma piuttosto al rispetto ed alla fiducia che dovremo guadagnarci giorno dopo giorno.
Il cane dovrà vedere in noi un solido punto di riferimento, in poche parole un “leader”.
Tutte queste sue caratteristiche, insieme alla sua reattività, fanno sì che il Pastore del Caucaso non sia un cane adatto a tutti.
Il carattere del cucciolo cambia attorno ai 9-14 mesi di età: questo cambiamento avviene abbastanza rapidamente ed il periodo preciso dipende dalla maturità del soggetto, determinata – oltre che dalla genetica – dalle esperienze ambientali e dalle esperienze intraspecifiche e interspecifiche che il cane ha potuto affrontare nel corso della sua vita.
Quando si porta a casa un cucciolo di Pastore del Caucaso è difficile immaginare quanto possa cambiare crescendo.
Un errore da non fare assolutamente è quello di istigarne l’aggressività.
Esso infatti è un cane per natura diffidente nei confronti dell’estraneo, combattivo e non predatorio: di conseguenza la sua aggressività si potrà esprimere solo quando il cane sentirà di avere le capacità fisico-muscolari adeguate e si sentirà sicuro dei propri mezzi.
Ho letto, nel corso degli anni, diversi articoli riguardo a questa razza: in gran parte di essi si dipinge il Pastore del Caucaso come un enorme cucciolone affettuoso ed accomodante, insomma un cane per tutti, anche se in grado, al momento opportuno, di trasformarsi in un micidiale guardiano.
Non è esattamente così, ed è giusto dire la verità: il Pastore del Caucaso è un cane impegnativo.
Equilibrato e sicuro di sé, necessita di un proprietario altrettanto solido psicologicamente.
E’ un cane poco docile, e come ho già detto bisogna sapersi guadagnare la sua fiducia ed il suo rispetto; non teme assolutamente l’uomo ed è inutile pensare di poterlo sottomettere con la violenza.
Necessita invece di un proprietario metodico, che lo sappia rispettare mantenendo comunque sempre una certa autorità…altrimenti il vostro miglior amico potrebbe trasformarsi in un nemico.
Il Caucaso è un cane primitivo, poco modificato dall’uomo.
Essendo psicologicamente molto forte metterà spesso in discussione la vostra leadership, quindi se non chiarirete in modo serio la vostra posizione gerarchica potreste avere in futuro parecchi problemi (per esempio cane che ringhia se vi avvicinate alla sua ciotola o alla sua cuccia).
Non tollera altri cani di uguale massa e potenza al suo fianco: non ama affatto i propri simili, e possiede anche pochi freni inibitori.
Come detto precedentemente, è un cane che reagisce alla minaccia in modo attivo, ma prima di passare all’attacco dà segnali chiari e inequivocabili.
Di fronte ad un potenziale pericolo, quando si trova al guinzaglio, il Caucaso emette un leggero ringhio, molto profondo, difficilmente udibile ma percepibile tramite la vibrazione del guinzaglio: alzerà poi la coda ondeggiandola ritmicamente e all’avvicinarsi del potenziale pericolo sposterà la testa di lato, ma continuando a guardare di traverso il bersaglio.
Quando quest’ultimo sarà alla sua portata, e il cane sarà sicuro di non sbagliare, sferrerà il morso.
Quando il Caucaso è di guardia alla proprietà, invece, si limita a controllare senza abbai e schiamazzi l’intruso che si avvicina alla recinzione. In qualche caso potrebbe permettergli anche di entrare: ma una volta entrato dovrà fare i conti con lui.
Quindi, se attraverso una rete vedete un Caucaso che muove la coda e credete che sia felice di vedervi o che vi voglia fare le feste…be’, non avete capito niente!
Quando un cane ringhia o abbaia verso il vostro Pastore del Caucaso ed esso non risponde, non è per codardia (almeno nella maggioranza dei casi), ma semplicemente perché non lo reputa degno delle sue attenzioni.
Esso è un cane forte fisicamente ma soprattutto psicologicamente e solido sotto il profilo nervoso.
Personalmente lo paragonerei a una Ferrari: è bella e veloce, ma se data in mano ad una persona che non sa guidarla può diventare molto pericolosa.
Sono stato uno dei primi in Italia a possedere un Pastore del Caucaso, e sono stato in Ungheria parecchio tempo per studiarli: ho così dedotto due cose.
Primo: sono poche, a mio avviso, le persone che possono gestire veramente bene un Pastore del Caucaso.
Secondo: per informarsi davvero a fondo sul pastore del Caucaso non bisogna affidarsi semplicemente a chi li alleva, poiché per ovvie ragioni diversi allevatori (anche se non tutti) non vi diranno quanto sia impegnativo questo cane.
Per possedere un Pastore del Caucaso è bene avere invece una buona cultura cinofila, affiancandosi magari a chi questa razza l’ha studiata ed avuta, in poche parole l’ha vissuta realmente.
Naturalmente sto parlando di “veri” rappresentanti della razza: perché ogni tanto mi capita di visitare le esposizioni cinofile e di vedere Pastori del Caucaso che si fanno accarezzare e pasticciare da chiunque passi in quel momento. Li vedo in bella mostra su ring minuscoli, uno vicino all’altro…allora ripenso allo standard, e mi rimane l’amaro in bocca.
I Pastori del Caucaso che vedo mediamente in giro non sono altro che il
surrogato dell’orgoglioso guardiano di un tempo: e questo non è giusto.
Se un Caucaso in esposizione si azzarda a ringhiare al giudice viene immediatamente squalificato (“comportamento non idoneo al ring”), e neppure questo è giusto, perché lo Standard stesso specifica che è TIPICO l’essere “mordace e diffidente con gli estranei”…e inserisce ” forte indifferenza” e “soggetto non mordace” tra i DIFETTI GRAVI.
Invece spesso si ha la pretesa di toccare il pelo del soggetto o di controllarne personalmente la dentatura, esattamente come si farebbe con un Labrador o con un Terranova.
Che senso ha?
Come in tutte le razze anche il Pastore del Caucaso sta pagando, e secondo me a caro prezzo, le varie manipolazioni da parte dell’uomo che, nel nome della selezione, modifica (e spesso snatura) molti lati del carattere delle varie razze.
Ma possedere un Pastore del Caucaso non significa avere un cane da mostrare agli amici, o con cui passeggiare in centro: significa piuttosto avere al nostro fianco un amico fidato, capace anche di sacrificarsi per noi se ce ne fosse realmente bisogno…ma ancora dotato di tutte le caratteristiche che l’hanno reso prezioso in tanti secoli di storia.
Il pastore del Caucaso è un cane fiero e orgoglioso: non umiliamolo per il nostro comodo riducendolo al grosso e pacifico “peluche” che non è mai stato, e di certo non vorrebbe mai diventare.

di Ivan Farinazzo