L’Unione europea riconosce che gli animali sono esseri senzienti e meritevoli di protezione. La normativa comunitaria stabilisce requisiti minimi volti a preservare gli animali da qualsiasi sofferenza inutile durante tre fasi principali: l’allevamento, il trasporto e l’abbattimento. Inoltre sono contemplate altre questioni, quali la sperimentazione animale ed il commercio di pellicce. Il piano d’azione 2006-2010 delinea le principali componenti dell’intervento europeo in questo settore, sia all’interno dell’Unione che oltre le sue frontiere.
Il concetto di benessere animale può risultare difficile da capire perchè non ha una sola definizione e può significare diverse cose per persone diverse. Per benessere si intende generalmente “la qualità della vita di un animale come viene percepita da un singolo animale”.
Il benessere animale nel suo complesso non include solo la salute e il benessere fisico dell’animale ma anche il suo benessere psicologico e la capacità di esprimere i suoi comportamenti naturali.
Il benessere può essere considerate rispettato se gli animali sono in buona salute, si sentono bene e sono liberi dal dolore, come viene descritto dalle “Cinque libertà”.
Si può dunque asserire il buono stato di benessere animale allorché l’animale realizzi buone condizioni fisiche e mentali; in tal senso, ad ogni animale devono soprattutto essere evitate inutili sofferenze. E’ inoltre necessario che sia garantito il benessere in allevamento, durante il trasporto, nelle fiere, mercati, esposizioni o al macello. Ciò implica la possibilità di stimarlo attraverso delle valutazioni che siano quanto più possibile oggettive.
Le cosiddette “cinque libertà” (Brambell Report, 1968) costituiscono dei criteri di riferimento per la formulazione di tale giudizio: esse permettono di perseguire il rispetto dell’animale allevato, migliorandone le condizioni di vita e, contestualmente, di salvaguardare ed implementare le scelte industriali nel settore zootecnico.
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