C’è da anni un conflitto aperto tra ambientalisti ed animalisti. Il conflitto riguarda le specie animali alloctone introdotte volontariamente o meno sul nostro territorio. Si va dalpesce siluro che distrugge l’ittiofauna autoctona nel Po. Alla nutria che scava le sponde dei corsi d’acqua creando condizioni per dissesti idrogeologici. Agli scoiattoli grigi (presenti solo in Italia e Gran Bretagna) che stanno eliminando di fatto i nostri scoiattoli rossi. Ma fermiamoci a questi ultimi.
Dopo tre raccomandazioni dell’Ue, in questi giorni Francia e Svizzera hanno minacciato l’Italia: «Se troviamo anche un solo esemplare nei nostri boschi, sarà guerra». I due paesi si sentono particolarmente minacciati perché Liguria di Ponente, Piemonte e Lombardia sono invase dalla specie di origine americana. Finora nessuna amministrazione centrale o locale si è mossa per porre rimedi al disastro, in quanto lo scoiattolo grigio, oltre ad essere invasivo, è portatore sano di un virus che uccide il nostro roditore.
Ecco allora anche lo scontro tra ambientalisti ed animalisti. I primi sono per un intervento radicale volto all’eliminazione anche cruenta della specie alloctona. I secondi tentennano sul da farsi ma escludono comunque a priori qualsivoglia intervento cruento.
La guerra silenziosa si trascina da molti anni (lo scoiattolo grigio è stato inconsciamente immesso in natura negli scorsi anni settanta).
Il rimedio deve prendersi, ma come agire? Questo è un post che non dà soluzioni, ma chiede: “che fare di Cip e Ciop?(intesi come scoiattoli americani)”.
di Fabio Balocco
ilfattoquotidiano.it