Il merlo indiano è un uccello molto popolare per la sua eccezionale abilità nell’imitare i suoni e la voce umana, e per la sua vivace personalità. È un uccello socievole che richiede molta compagnia, ma sa a sua volta intrattenere con la sua incredibile capacità di parlare. Richiede compagnia e attenzioni, e gli si deve dedicare ogni giorno un certo tempo per le pulizie della gabbia, perché sporca molto.
Generalità
Il merlo indiano o maina (Gracula religiosa) fa parte della famiglia degli Sturnidi, appartenente all’ordine dei Passeriformi. Proviene dall’Asia, dove in natura ha un areale di distribuzione piuttosto vasto, che si estende dalle pendici dell’Himalaya fino allo Sri-Lanka e alle Filippine e dai confini orientali del Pakistan all’Indocina. Quest’ampia area è popolata da 32 specie diverse, alcune sono stanziali – prevalentemente quelle che vivono nelle aree tropicali; altre sono migratorie e preferiscono i tropici solo durante i periodi invernali. In natura vive circa 10 anni mentre in cattività, se ben tenuto, vive il doppio. I merli indiani vivono in stormi di una ventina di esemplari tenendosi sempre in contatto tramite molteplici tipi di suoni, da fischi striduli a tonalità più basse e roche.
Gracula religiosa è la specie più diffusa in Europa; comprende 12 sottospecie, ma in cattività se ne incontrano comunemente solo tre e tutte delle zone temperate. La classificazione è comunque sempre in evoluzione ed esistono pareri diversi, visto le molte similarità delle varie sottospecie.
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Gracula religiosa indica: originaria del Sud dell’India e dell’isola di Sri-Lanka, con i suoi 25 cm di lunghezza è la più piccola delle tre. E’ considerata la meno abile come imitatrice;
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Gracula r. intermedia: proviene dalle colline al sud dell’Himalaya, dall’India settentrionale, dalla Birmania e dal sud della Cina. Misura dai 25 ai 30 cm;
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Gracula r. religiosa: originaria del Borneo, della Malesia e di Sumatra, Bali e Giava. E’, con i suoi 35 cm di lunghezza, la più grande delle sottospecie, è anche considerata la migliore imitatrice.
Gran parte delle altre specie non sono commercializzate o commercializzabili. Le varie sottospecie si differenziano per le dimensioni e il peso (che varia tra i 130 ed i 210 g), la forma delle caruncole occipitali gialle o giallo arancio, per il colore di becco e zampe, i riflessi delle penne e la presenza di macchie o strie bianche sulle ali. Bisogna però ricordare che l’estensione delle caruncole aumenta con età dell’uccello in molte di queste sottospecie.
Legislazione
Le maine rientrano nell’Appendice II della Convenzione di Washington (CITES), sono quindi elencate nella lista delle specie protette. Possono essere commercializzate solo con un documento CITES di importazione valido.
Se possibile è bene informarsi di quale origine hanno questi animali, infatti, nella grande maggioranza dei casi questi uccelli sono esemplari prelevati in natura. Alcune specie e sottospecie vivono nelle foreste pluviali di Thailandia, Birmania e Indonesia dove sono ormai animali rari, proprio per il continuo depauperamento della popolazione dovuto alla continua sottrazione di nidiacei dal proprio ambiente. È bene quindi evitare soggetti prelevati in natura.
La scelta
Dovendo comprare una maina, osservatela con attenzione per evidenziare eventuali segni di malattia. Il piumaggio deve essere in ordine, senza aree nude, le narici pulite, gli occhi limpidi e ben aperti. Il respiro deve essere normale, senza evidenti espansioni dell’addome o movimenti della coda, ed essere silenzioso. Eventuali rumori respiratori sono sempre anormali, anche se occasionalmente le maine possono starnutire in condizioni normali. Osservate con attenzione il comportamento e verificate che sia un animale vivace e di buon appetito. L’età negli adulti è impossibile da determinare, anche nei soggetti anziani. Anche il sesso non può essere determinato con la sola ispezione, perché maschi e femmine sono identici.
Controllate che la gabbia in cui è alloggiata sia ben pulita e informatevi riguardo al tipo di cibo con cui è stata alimentata. È una buona regola far visitare l’animale da un veterinario esperto in medicina aviare subito dopo l’acquisto, per evitare sorprese.
Allevamento
In natura il merlo indiano nidifica nei cavi degli alberi e vive nella parte superiore della foresta pluviale, è bene ricordarsi di questa informazione tutte le volte che siamo chiamati a fare scelte per il benessere dell’animale. Come per tutti gli esseri viventi, per cui si è decisa la cattività, l’allevamento dovrebbe avvenire fornendogli un ambiente il più possibile vicino a quello naturale, per cui anche il maggior spazio possibile. Una voliera, quindi, sarebbe l’ambiente ottimale, scelta che diviene essenziale in caso si decida di riprodurli. Durante la stagione invernale è consigliabile, ove i climi siano più rigidi, ospitarli in casa. Qualora la maina venga tenuta in gabbia le dimensioni non devono essere inferiori a cm 100 (lunghezza) x 60 x 60 (altezza e profondità); meglio se la gabbia è di tipo inglese, cioè con la possibilità di applicare delle pareti, non trasparenti, su tre lati della gabbia. La gabbia inglese permette alla maina di avere una propria “privacy”, rendendola più tranquilla perché riesce a mantenere un completo controllo sull’ambiente circostante, o meglio su quella porzione di ambiente che le resta aperto alla vista. Inoltre questi schermi evitano che le abbondanti deiezioni di questi uccelli imbrattino la zona immediatamente circostante alla gabbia. Sconsigliabili, invece, sono le gabbie rotonde, per il cattivo sfruttamento dello spazio, e perché non permettono un’adeguata apertura alare per cui le ali vanno incontro a continui traumi e/o alla rottura delle penne. La gabbia dovrà contenere gli arredi convenzionali, ma è bene che i posatoi siano dei rami naturali, di 2-4 cm di diametro, lavati e disinfettati e, nel limite del possibile, completi di corteccia.
Le piante di cui si possono utilizzare i rami sono: salice e salice piangente, melo, melo selvatico, 0lmo, frassino, faggio, betulla, corniolo, sanguinella, pioppo bianco, pioppo nero, pioppo tremulo.
Questo accorgimento metterà in condizioni il merlo indiano (ma la regola vale per tutti gli uccelli in cattività), di fare un costante esercizio con i piedi, che così non si indeboliranno, finendo poi per lesionarsi. Potrebbe essere utile un’apertura sul fondo per asportare la lettiera senza dover aprire tutta la gabbia, rischiando la fuga dell’uccello.
I merli indiani hanno bisogno di sole e calore, per cui la parte aperta della gabbia non dovrebbe essere mai orientata verso nord. Ottima pratica è fornirgli, in inverno, una fonte di calore supplementare, anche se tenuti in casa; una lampada a raggi infrarossi è più che sufficiente. Le gracule sono abbastanza resistenti alle basse temperature, attitudine ancora maggiore se provenienti da zone con un clima molto variabile, come il Nord dell’India. Ciò non vuol dire che lo siano anche agli sbalzi di temperatura, specie se repentini. Questo non esclude la possibilità di ospitarli in voliera, a patto che vi restino tutto l’anno, che l’ambiente sia ben progettato e che vengano alimentati in maniera adeguata, soprattutto quando fa freddo. Anche l’umidità potrebbe essere un fattore stressante; in natura le maine vivono in habitat con tassi di umidità elevati, attorno al 70%.
Il miglior substrato per ricoprire il fondo della gabbia è dato dai giornali quotidiani; è economico reperirli e facilitano la sostituzione giornaliera, sono ottimi per assorbire le deiezioni e non sono tossici. I giornali, tra l’altro, spesso vengono utilizzati per costruire un riparo qualora la gabbia non sia fornita di ricovero. L’acqua deve essere fornita con un beverino esterno; la superficie dell’abbeverata deve essere minima (ma sufficiente all’introduzione del becco!) diminuendo così i rischi di inquinamenti fecali; per la stessa ragione anche i contenitori di cibo dovrebbero essere esterni alla gabbia. Il contenitore dell’acqua va lavato tutti i giorni e disinfettato una volta alla settimana per evitare lo sviluppo di batteri pericolosi, comePseudomonas spp., ed anche quello delle alghe. Le vaschette per gli alimenti dovrebbero essere due, una per il pastoncino ed una per i cibi freschi. Alla fine di ogni giornata vanno entrambe svuotate e ben lavate con detersivo per piatti e successivamente ben sciacquate, alfine di evitare la formazione di muffe o la crescita eccessiva di batteri; una volta alla settimana vanno disinfettate con uno dei tanti prodotti reperibili sul mercato oppure con candeggina diluita (un cucchiaio in due litri di acqua). Almeno una volta al giorno, soprattutto d’estate, bisognerebbe dare la possibilità al merlo indiano di fare il bagno, per questo si può introdurre sul fondo una vaschetta con acqua in cui sguazzerà contento. In inverno è possibile sostituire l’acqua con la sabbia.
I merli indiani sono animali curiosi ed amano esplorare, per questo mettere dentro la gabbia alcuni oggetti, anche colorati, giochi per bambini piccoli (anche sonagli capaci di far rumore) o per pappagalli, tubi di cartone, catenelle di corda naturale, ne migliora le condizioni di vita.
La maina è un uccello onnivoro; volando sopra gli alberi trova i suoi alimenti preferiti, come frutta, nettare dei fiori, insetti e anche nidiacei compresi quelli della sua stessa specie. Come sappiamo, la salute di ogni animale è dipendente in buona misura da un’alimentazione ben bilanciata, infatti più della metà delle malattie riscontrate negli uccelli esotici trae origine da una cattiva alimentazione.
Le maine hanno una particolarità fisiologica che le caratterizza: sono particolarmente predisposte all’accumulo nel fegato del ferro contenuto nell’alimento, che causa una grave patologia che le porta alla morte. Per mantenersi in salute richiedono dunque una dieta con una quantità di ferro piuttosto limitata. La maggior parte degli alimenti confezionati per le maine vengono preparati senza attenzione a questo particolare e contengono spesso livelli di ferro eccessivi. Volendo scegliere cibi confezionati è quindi indispensabile verificare sulla confezione la percentuale di ferro che vi è contenuta, che deve essere inferiore a 150 ppm (parti per milione), o preferibilmente più bassa. Se l’indicazione sul contenuto di ferro non è riportata sulla confezione, il prodotto va senz’altro scartato. Se non si riesce a reperire un alimento idoneo, si può ripiegare su un mangime pellettato (formulato in granuli) per pappagalli di piccola taglia, integrato con frutta fresca a pezzetti.
Indipendentemente dal tipo di preparazione (miscelatura, estrusione, pellettatura, ecc.), gli alimenti commerciali ben formulati contengono tutto il necessario alla vita in buona salute dei nostri uccelli. I principali vantaggi di questo tipo di alimentazione sono di facile comprensione: gli alimenti sono prodotti con una scelta obiettiva delle materie prime; il processo produttivo permette l’eliminazione di eventuali batteri, funghi e muffe e inoltre permette l’integrazione, durante la lavorazione, di vitamine, minerali e altri oligoelementi. L’alimento è perfettamente bilanciato così si possono formulare alimenti differenziati per i diversi momenti fisiologici della vita degli uccelli (crescita, allevamento, mantenimento). Inoltre non contengono gusci o bucce, per cui il maggiore costo è compensato dall’assenza di scarti, perciò si osserva una netta diminuzione di sporco attorno alla gabbia ed è più facile esercitare una verifica obiettiva della quantità di alimento effettivamente consumata. Ciò permette un certo controllo anche del costo dell’alimentazione.
Tale alimentazione pre-formulata ha anche alcuni aspetti negativi: l’alimento è un po’ monotono, la dieta ha un’umidità più bassa delle necessità del merlo indiano, per cui diviene fondamentale la presenza di acqua fresca.
Per una migliore conservazione del cibo bisogna trovare un luogo fresco ed asciutto e non sempre è possibile tenerne grosse quantità in frigorifero. Per fortuna oggi è possibile rifornirsi di questi alimenti, perché meglio distribuiti di qualche tempo fa. Questo tipo di alimento può essere lasciato a disposizione a volontà, avendo cura di tenere il peso dell’animale sempre sotto controllo per evitare l’obesità.
Alcune marche di mangimi per maine ben formulati sono: Pretty Bird Softbill Select, Kaytee Exact Original Softbill Food, Mazuri ZuLiFe Soft-Bill Diet.
Si possono offrire anche riso integrale bollito, patate lesse, mais, mele, banane, pere, papaya, meloni, anguria. Si deve evitare di offrire la frutta più ricca di vitamina C (agrumi e kiwi), perché la vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro, e gli alimenti ricchi di ferro come uva, verdure a foglia e verdure di colore verde scuro. Per comodità, si può anche usare la frutta in scatola, purché non zuccherata.
Ovviamente qualora si decida un cambio di alimentazione la maina deve essere educata ad accettare gli alimenti nuovi e/o diversi e di conseguenza anche i proprietari devono imparare a fornirgli l’alimento in modo corretto. Questo è utile per controllare lo stato di salute dei propri animali (anoressia) e contemporaneamente evitare inutili sprechi.
Alcune strategie per modificare il comportamento alimentare dei merli indiani sono le seguenti.
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Non sostituite improvvisamente la vecchia dieta con la nuova; ciò, oltre ad essere controproducente, è spesso anche pericoloso.
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Le maine scelgono l’alimento in base alle sue caratteristiche fisiche (forma, dimensione, colore e consistenza), più che chimiche (odore e sapore), per cui spesso l’alimento nuovo non viene accettato in quanto “strano a vedersi”: all’inizio offrite una razione normale, di alimento convenzionale, nascosto da un leggero strato di cibo pre-formulato, in modo che i vostri merli indiani siano obbligati a prendere nel becco il nuovo cibo, per arrivare a quello vecchio.
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Procedete in modo progressivo alla sostituzione, fino ad arrivare alla completa eliminazione del cibo vecchio.
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Una volta insegnato ai vostri uccelli ad alimentarsi con il cibo pre-formulato, riducetene la quantità fino ad arrivare a determinare il consumo medio giornaliero; aumentate quindi tale valore del 10-15%: questa sarà la razione quotidiana dei vostri animali.
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Oltre al cibo pre-formulato va offerta sempre una buona scelta di frutta e verdura fresche di stagione, tagliate a pezzetti.
Alimenti tossici: non offrire mai avocado e cioccolata, oltre naturalmente a tutto ciò che può essere tossico per l’uomo e per gli altri animali.
Il rapporto maina-uomo
La gracula è un ottimo pet e raggiunge un alto livello di confidenza con l’uomo, solo inferiore a quello che si può osservare con alcuni pappagalli. Per questo motivo è bene scegliere una maina solo se si può assicurarle, nell’arco della giornata, diverse ore di compagnia, altrimenti è bene prendere una coppia. Il proprietario ideale per il merlo indiano è una persona che lavora in casa, oppure che può ospitare l’uccello dove svolge la sua attività.
Come prima accennato, infatti, le gracule hanno bisogno di avere un po’ di attività nei loro pressi, altrimenti si annoiano. Oppure possono tenere altri uccelli, in differenti voliere, ma nella stessa stanza. Le straordinarie doti di parlatore risultano migliori nelle maine allevate a mano sin dalla più giovane età.
Riproduzione
La riproduzione in cattività delle maine è piuttosto difficile.
Le maine sono uccelli monomorfici, vale a dire che maschi e femmine sono esternamente identici e non è possibile distinguere i due sessi dall’aspetto. Se si vuole determinare il sesso si deve procedere a un test genetico (eseguito in laboratorio dal sangue o da alcune penne) oppure con un intervento di endoscopia eseguito in anestesia generale.
Una volta in possesso di una coppia “certa”, la riproduzione va necessariamente tentata in una voliera esterna: finora non è mai successo che una coppia di questi uccelli si riproducesse in casa. La coppia va quindi alloggiata in un’ampia voliera di almeno m 1,5 x 2 x 2 d’altezza, ed è necessario che siano gli unici animali presenti nella gabbia. Nonostante sia un animale sociale nel periodo della cova la coppia ha esigenza di quiete. La presenza continua dell’allevatore o l’eccessiva frequenza dei suoi controlli possono far desistere la coppia dalla cova. In natura le gracule covano tra aprile e agosto. Nella voliera verranno posti a dimora alcuni cespugli e, al limite, anche qualche piccolo albero. Inoltre si disporranno fra le fronde almeno due o tre nidi a cassetta (20 cm per 20 cm e 30 cm di altezza, con un’apertura rotondeggiante di almeno 8 cm), oppure si metteranno un paio di tronchi scavati delle medesime dimensioni. All’interno le maine costruiscono la “coppa” deputata a contenere le uova, per questo è meglio lasciarle a disposizione diversi tipi di materiale: fieno, fili di lana, muschio, foglie secche, bastoncini, fronde. A nido pronto depongono due o tre uova verde pallido, con piccole macchie bruno-rossastre, di 26 mm per 36 mm. La cova dura 13 – 15 giorni ed inizia dopo la deposizione del secondo uovo. I piccoli vengono accuditi da entrambi i genitori finché si rendono indipendenti, cioè a 30 – 35 giorni, ma già attorno al 22° giorno sono completamente piumati. Le caruncole occipitali, generalmente di colore giallo, negli individui giovani sono rosa, così come le zampe, per la mancanza di pigmento.
La maturità sessuale viene raggiunta a un anno di età.
fonte: http://www.aaeweb.net