L’Usignolo del Giappone è un uccellino originario dell’Asia orientale che, partendo da soggetti di allevamento posti in libertà, sta dando vita al di fuori del suo areale di origine a numerose popolazioni naturalizzate. Questo sta accadendo anche in Italia ed in Toscana. Per saperne di più viene proposto questo nuovo progetto che ha l’obiettivo di definire con maggior precisione la distribuzione della specie, valutarne la consistenza, descrivere l’habitat che frequenta, valutare se vi sono differenze distributive e di habitat stagionali.
Popolazioni consolidate di questa specie sono oggi presenti a cavallo delle province di Lucca e Pisa e di Prato e Firenze; ulteriori singole segnalazioni vengono dalle province di Siena (Murlo) e Grosseto (Punta Ala); non si esclude la sua presenza anche in provincia di Massa, dal momento che un nucleo ben stabilito è presente in Liguria, appena oltre il confine regionale e nel Lazio sul litorale romano.
Per aderire al progetto è sufficiente dedicare una giornata in inverno (20 dicembre-6 gennaio) ed una in primavera (20 apr-20 mag), lungo un percorso ed un’area stabilita insieme ai gruppi di coordinamento (vedi oltre). Nei due periodi dell’anno bisognerà tornare negli stessi posti. E’ possibile anche aderire direttamente in occasione del secondo periodo di rilevamento, andando a cercare l’Usignolo del Giappone in nuove aree. Nel corso dei rilievi primaverili, poi, sarebbe particolarmente importante arrivare a trovare qualche nido.
Inoltre, chiunque abbia dati relativi anche agli anni passati, è pregato di darne comunicazione.L’Usignolo del Giappone frequenta ambienti con una folta copertura vegetale arbustiva e semi-arbustiva, generalmente in esposizioni fresche, dove si alimenta prevalentemente di invertebrati, bacche e frutti, che raccoglie sulla vegetazione e sul terreno. Sono note osservazioni realizzate presso boschetti di bambù (apparentemente in modo particolare per i dormitori), vegetazione ripariale, impluvi, roveti, che si sviluppavano in condizioni fresche ed umide.Forma gruppi sociali composti da numerosi individui in inverno; in periodo riproduttivo sembra che le coppie nidifichino separatamente all’interno di home range che però si sovrappongono, mentre gruppi di qualche individuo sono osservati tutto l’anno.I dati che raccoglieremo ci serviranno a comprendere abitudini e comportamenti degli Usignoli del Giappone toscani.
Per cercare di massimizzare la copertura del possibile areale toscano dell’Usignolo del Giappone, è opportuno coordinarsi con gli altri. Pertanto chi vuole partecipare contatti Domenico Verducci, Erio Bosi e Luca Puglisi, per Lucca e Pisa, Mauro Del Sere e Paolo Sposimo per Prato e Firenze.
Riconoscimento : l’Usignolo del Giappone può essere molto difficile da vedere, ma è piuttosto vocifero; il fatto che i diversi individui del gruppo si richiamino continuamente e svolazzino nella vegetazione attira facilmente l’attenzione, soprattutto se contattati a breve distanza. Sono verdi con becco, petto e ali colorate. I maschi dovrebbero avere petto giallo-arancio e becco rosso di colore più vivido delle femmine. Nei giovani il becco dovrebbe essere più scuro, petto e colorazione delle ali più smorte e corpo più grigiastro.
Qui è possibile vedere alcuni video di Usignoli del Giappone in azione.
(notare la sagoma e la coda forcuta, spesso le sole cose apprezzabili nel chiaro-scuro della vegetazione).
Voce : sembra che il maschio possa produrre un canto variato in periodo riproduttivo, ed uno piuttosto semplice e stereotipato prodotto nel corso di tutto l’anno.
Altre vocalizzazioni includono differenti richiami, tra cui versi di allarme, talvolta dal suono aspro. Sia il canto che alcuni richiami possono superficialmente ricordare la Capinera. Qui potete trovare alcune registrazioni: canto1 (forse la migliore), canto2, canto3, richiami, canto più variato e richiami
Dove cercarlo
In queste due mappe sono evidenziati, con i bordi più spessi, i fogli della Carta Tecnica Regionale (come in AT10K) in cui la specie è stata rilevata; le mappe riportano anche le aree abitate ed i limiti comunali, per facilitarne la comprensione (clicca sulle immagini per ingrandirle). Per l’area di Lucca e Pisa, l’area in rosso individua l’areale potenziale della specie in cui sarebbe bene cercarla. Per quanto riguarda la zona pratese-fiorentina, le due sottozone dove sono mostrate segnalazioni (Calvana e Pontassieve – basso Mugello), grazie ai rilievi invernali e alla raccolta di dati presso altri osservatori, si sono dimostrate parte di un unico areale, che dovrebbe comprendere alcune zone di presenza abbondante dell’Usignolo del Giappone, alternate ad altre dove la specie è assai più rara o del tutto assente. Quindi occhio a tutta la zona collinare subito a nord di Firenze, dal Monte Ferrato (Prato) fino a Rufina – Londa.
Fonte: http://www.centrornitologicotoscano.org