COME ALLEVARE CORRETTAMENTE UN CAMALEONTE piccolo ABC per chi si avvicina la prima volta a questo mondo
– Cenni generali
I camaleonti sono sauri molto affascinanti, che per le loro peculiarità anatomiche o le loro abitudini di vita riscuotono spesso l’interesse di chi li vede per la prima volta (il classico colpo di fulmine).
Nel tempo molti camaleonti hanno pagato sulla loro pelle l’inesperienza nell’allevamento e la convinzione che si potessero gestire in modo simile agli altri cugini rettili. Nulla di più sbagliato…ora è appurato che un camaleonte è un sauro sui generis, con necessità di allevamento particolari, che lo differenziano completamente dagli altri sauri.
Prima di tutto ci sono delle regole fondamentali dalle quali nessuna persona che si avvicina al mondo della rettilofilia dovrebbe mai prescindere, una sorta di comandamenti:
1° comandamento Prima studia poi compra.
Nessuno dovrebbe mai fare un acquisto d’impulso, ma si dovrebbe sempre arrivare a farlo dopo un’attenta ricerca di informazioni, documentazioni. Prepararsi sempre in anticipo e mai trovarsi in una situazione di confusione e impreparazione.
2° comandamento Pensa al cibo.
Il tuo animale mangerà e spesso ci ciberà di alimenti vivi e difficili da reperire. Dai topi ai grilli, passando dalle locuste alle blatte o ai vermi, bisogna sempre avere la possibilità di reperirli in qualunque momento. Sapere che tranne non si attivi una produzione domestica il costo del cibo può risultare una voce notevole nel budget e questa deve essere una considerazione da fare sempre.
3° comandamento Cerca il veterinario.
Purtroppo stiamo parlando di animali molto delicati, che anche quando stanno in salute necessitano comunque di accortezze che permettano di continuare a farceli stare (ad esempio continui esami delle feci), tutte cose che richiedono la presenza di un veterinario in zona che obbligatoriamente deve essere specializzato in rettili e con una certa esperienza nei camaleonti. Una buona diagnosi tempestiva fa la differenza tra un camaleonte curato e un camaleonte morto.
4° comandamento I camaleonti si alloggiano singolarmente.
Sono sauri estremamente territoriali che non sopportano la presenza di altri conspecifici. Anche i maschi con le femmine devono stare divisi e possono incontrarsi solo nel momento dell’accoppiamento, altrimenti si rischiano situazioni di stress che portano quasi sempre alla morte del più debole. Due maschi insieme…. mai.
5° comandamento Un camaleonte (ma anche gli altri animali) non è un giocattolo.
Non si regala come sorpresa, non si impone in una famiglia dove vivono persone che non lo accettano o a cui non piace, non si compra per moda e (soprattutto) deve sempre essere trattato con il rispetto che si deve ad una animale selvatico che ci teme per natura e che dipende da noi in tutto e per tutto.Aggiungo che chi cerca l’animale da “coccolare” accarezzare o portare a spasso è meglio che cambi genere.
Concludo questo paragrafo con la precisazione che tra i camaleonti esistono quelli di facile allevamento e quelli più complicati. In assoluto se tenuti negli standard necessari e richiesti dalla specie nessun camaleonte è impossibile, però ce ne sono alcuni che richiedono condizioni ambientali più estreme e che di conseguenza vogliono anche attenzioni maggiori. Attenzioni che un neofita difficilmente, non avendo esperienza, potrà avere. Perciò mi limito a considerare e a rivolgermi a camaleonti più semplici come i Calyptratus o i Pardalis, senza prendere in considerazione i montani o quelli più rari e d’importazione.
– La casa.
Questo è il primo punto dolente che incontrano tutti quelli che acquistano camaleonti e si affidano ai consigli sbagliati di negozianti furfanti e impreparati. I camaleonti si allevano in camaleontari aperti, in gabbie o voliere, in teche di rete e mai in teche di vetro o acquari.
Si tratta di animali arboricoli, che vivono in zone ventilate e spesso con momenti della giornata freschi. Tutto questo è impossibile da ricreare in una teca di vetro.
Quindi prima di acquistare un camaleonte bisognerà preparare un camaleontario con lati in rete o acquistarne uno prefabbricato di dimensioni adatte.
Per dimensioni adatte si intende che non dovrebbe essere sistemato un piccolo di pochi mesi in una teca di più di un metro d’altezza così come non dovrebbe essere alloggiato un adulto in una di quaranta centimetri. La regola vorrebbe che i giovani vengano tenuti in teche di almeno 40x40x70h. e gli adulti in almeno 60x60x120h. le femmine anche in meno. Queste sono misure indicative, si può anche rimanere in misure leggermente minori o maggiori, ma il concetto è sempre quello di lasciare all’animale la possibilità di muoversi liberamente e in modo il più possibile naturale.
Il fondo di un camaleontario necessità di poche accortezze, tanto l’animale ci andrà raramente, quindi può andare un tappetino di erba sintetica, un cartone o un foglio di carta usa e getta, l’importante è che sia un qualcosa di semplice da pulire.
Si dice che “le piante di plastica sono per i camaleonti di plastica”…non è vero, molti allevano questi animali in teche arredate con vegetali sintetici e in modo valido, il vantaggio di utilizzare piante vere è quello di avere però un notevole aiuto nel mantenimento dell’umidità dai processi di traspirazione della stessa, nonchè un valido trastullo per quelle specie che si dilettano nel mordicchiare qualche foglia. Piante vere o finte l’importante è che ce ne siano tante, rigogliose e ben sistemate e che creino molti angoli riparati per l’animale.
Importantissimi sono i rami che devono essere presenti in gran numero, dal fusto ruvido in modo che possano far ben presa con le unghie e le zampe, e di dimensione adeguata all’apertura della stessa zampa. Bandite le canne di bamboo, troppo liscie e rischiose per eventuali cadute e scivoloni.
Attenzione alle piante tossiche o urticanti. L’esperienza ha portato a preferire l’utilizzo di piante come il pothos, l’ibiscus, la scheffleria. Discorso a parte è da fare con i ficus, ottimi nella forma ma con il problema di rilasciare latte urticante, piuttosto rischioso per i delicati occhi dei nostri beniamini. Per i piccoli che invece non hanno il peso o la forza per spezzare i piccoli rami del ficus questa pianta resta l’ideale.
Esempi di teche in rete costruite artigianalmente o commerciali
– Parametri ambientali
I camaleonti sono pur sempre animali eterotermi e quindi necessitano di una fonte di calore esterna per attivare i loro processi metabolici e riscaldarsi. In natura questo avviene con il sole, in cattività invece grazie a lampadine a faretto dette “spot”. Detto questo è bene anche sottolineare che i camaleonti sono tra i rettili meno estremi sotto questo punto di vista, e cioè che resistono più di altri a basse temperature. Normalmente si usa un faretto da 40 W o 60 W che basta tranquillamente a creare quel punto caldo (30/35 °C circa) dove il camaleonte possa andare a termoregolarsi.
La cosa importante è che il faretto non stia mai all’interno della teca ma sempre posizionato all’esterno a non meno di 15 cm. dal punto in cui l’animale fa basking. E’ una cosa molto importante, perchè i camaleonti non hanno una buona percezione del calore e quindi si scottano facilmente e non solo per contatto ma anche per irraggiamento. Non c’è bisogno di molto calore nella teca del camaleonte, basta che la temperatura si mantenga intorno ai 20/25 °C nella parte alta e questo si ottiene facilmente. Di notte le temperature possono scendere tranquillamente fino a 18 °C ma anche con punte intorno ai 15 °C (quindi le temperature medie nelle nostre case vanno più che bene).Per assurdo è più importante stare attenti ai picchi delle massime (soprattutto d’estate) che non ai cali notturni, che non solo sono sopportati ma consigliati per il benessere dell’animale.
Altro elemento importante è una fonte di raggi ultravioletti di tipo B. Cosa che si ottiene con l’uso di speciali lampade fluorescenti (a tubo o compatte). Gli Uvb servono a una corretta calcificazione dello scheletro dell’animale. Ultimamente si stavano andando ad affermare le lampade compatte di tipo 8.0 o 10.0 e cioè che emettono rispettivamente l’8 e il 10 % di raggi Uvb. Da poco si è invece appurato che queste lampade sembrano essere nocive per i camaleonti che diventano inappetenti e spesso riportano problemi oculari.
Altro parametro importante da tenere sotto controllo è l’umidità, che per una corretta gestione di questi animali dovrebbe sempre seguire una fluttuazione tra notte e giorno. Di notte dovrebbe essere alta (intorno al 70/80%) e di giorno dovrebbe calare leggermente fino al 50/60%.
Questo grado di umidità si ottiene nebulizzando con spruzzini o con nebulizzatori automatici, la sera prima di spegnere le luci e al mattino appena accese (anche di più in estate).La nebulizzazione oltre a servire per mantenere l’umidità è utile per idratare l’animale quando si appresta a fare la muta o a bagnare le foglie così da permettere al camaleonte leccandole di bere.
Uno spot
Una delle tante lampade compatte ad emissione di UVB
– Alimentazione
I camaleonti sono predatori e cacciatori nati, quindi si cibano esclusivamente di animali vivi e con una certa mobilità.
In natura un camaleonte si ciberà di una miriade di insetti o piccoli animali, in cattività invece il più delle volte sarà costretto a sostenere diete poco varie e monotone. Questo stato porta con se il rischio di una scarsa assunzione di elementi nutritivi essenziali per il benessere dell’animale.
E’ importante variare il più possibile la dieta del proprio camaleonte, quindi grilli, tarme della farina, camole del miele, blatte, locuste, mosche, moscerini, bachi e vermi vari ma anche neonati di roditori o di uccellini (soprattutto per gli esemplari più grandi).Le dimensioni degli animali dati come cibo devono naturalmente essere proporzionate alla grandezza della bocca del sauro. Sono tutti insetti di facile approvvigionamento, soprattutto grazie ad internet ed al commercio telematico esiste la possibilità di trovare numerosi siti di aziende serie e precise che vendono on-line. Le più famose italiane sono:
ALLEVAMENTO INSETTI MICROVITA | ALIMENTI PER RETTILI PESCI UCCELLI | INSETTI PER AGRICOLTURA ZOOTECNIA PESCA ZOOFILIA
CiboVivo-LiveFood – grilli e insetti per i vostri rettili
Eurogrilli vendita online cibo vivo per rettili gechi sauri camaleonti
Redbug | Accessori e Cibo per i tuoi animali esotici
Poi ce ne sono tante anche straniere.
La necessità è creare il più possibile una dieta varia e bilanciata soprattutto nella assunzione di elementi come il calcio, cosa che purtroppo non riesce in maniera soddisfacente e che quindi deve essere aiutata tramite la somministrazione di prodotti a base di Ca(calcio) o Ca+vit.D3.
(Due tra i migliori integratori in commercio)
SOLO QUESTO TIPO D’ INTEGRATORI E NON ALTRI CHE CONTENGONO ANCHE ALTRE VITAMINE, che per i camaleonti possono essere nocive, anche perchè questi animali se alimentati con una dieta varia assumono tutte le vitamine necessarie.
L’unica da integrare (con parsimonia) è la vit.D3 che serve per il corretto processo di calcificazione sotto le lampade artificiali ad emissione di UVB.
Per i camaleonti giovani l’integrazione può avvenire a giorni alterni, per gli adulti anche solo un paio di volte alla settimana. I prodotti integrativi si presentano in polvere e si somministrano spolverandovi gli insetti da pasto.
Altra cosa importante è consentire all’animale di bere. Come detto prima il camaleonte può bere leccando le foglie dovo aver nebulizzato oppure cercando le gocce che cadono da quest’ultime. I camaleonti solo in casi rarissimi bevono da ciotole, nel 99,99% dei casi riconoscono e si accorgono dell’acqua solo se quest’ultima è in movimento (un po’ come per il cibo) e quindi si usano sistemi detti gocciolatoi che consentono all’acqua di cadere goccia goccia in modo più o meno continuo e attirare l’attenzione dell’animale. Almeno mezz’ora/un ora al giorno dovrebbe sempre essere in funzione un gocciolatoio.
FARE ATTENZIONE all’alimentazione con insetti selvatici, possono essere inquinati con pesticidi o veicolo di parassiti pericolosi. Quindi si raccomanda sempre di controllare dove vengono catturati e dopo un periodo di alimentazione con essi preoccuparsi di effettuare un esame delle feci di controllo.
Attenzione anche agli insetti tossici e velenosi.
Esempio di gocciolatoio in commercio.
– Una teca perfetta
Un camaleontario ben assettato è una costruzione che nell’insieme risulti semplice da gestire, da pulire, di facile accesso, senza rischi per l’animale e senza fronzoli inutili. In un camaleontario non servono rocce, pareti scenografiche, fontanelle con vari giochi d’acqua, cascatelle finte, ciotole d’acqua (che potrebbero diventare ricettacolo e veicolo di agenti patogeni), substrati strani come sabbia, ciottoli, tutoli, scaglie di corteccia, ecc… Non devono esserci impianti d’illuminazione tipo centrale nucleare, una lampada ad emissione Uvb all’interno (ricordarsi che la distanza minima di utilizzo è 30 cm. oltre i quali i benefici dei raggi uvb sull’animale sono irrisori) e uno spot all’esterno sono più che sufficienti. Un camaleontario ben fatto non deve avere parti pericolanti, sporgenze che possano ferire l’animale, zone di difficile accesso o pertugi nei quali potrebbe addensarsi sporco o infilarsi qualche insetto.Ultima particolarità è che, dall’esperienza, si è notato che i camaleonti spesso soffrono una posizione bassa o comunque inferiore rispetto alla nostra corporatura (ci vedono quasi sempre come una minaccia) e quindi sarebbe sempre meglio posizionare la struttura in modo rialzato e dominante, così da evitare un continuo stato di stress e paura.
Particolare di un camaleontario ben arredato e con spot esterno
– Gestione del camaleonte
Se si sta accorti e si seguono tutte le regole base gestire un camaleonte è una cosa piuttosto facile. Naturalmente ci vuole sempre una certa cultura, apertura mentale e dimestichezza. Abbiamo a che fare con animali schivi, a cui (salvo rari casi) non piace essere maneggiati e che reagiscono alle manipolazioni anche in modo furioso e scomposto. Quindi quelle rare volte che si deve maneggiare un camaleonte o per spostarlo o per pesarlo, o per portarlo dal veterinario, va sempre fatto in modo da arrecargli meno fastidio possibile e prendendolo in modo deciso e fermo, magari utilizzando un guanto se si ha paura del morso (che comunque non stacca le dita).
Va da se che anche il camaleontario deve essere posizionato in stanze tranquille, di poco passaggio e in angoli ben illuminati e arieggiati.
Altro aspetto importante per una corretta gestione dell’animale è il sole. I raggi solari sono la miglior fonte di illuminazione e calore che un camaleonte potrebbe ottenere, basta esporre al sole uno di questi animali per accorgersi della passione che nutrono per questa stabulazione. Quindi chi ha la possibilità (balconi, giardini custoditi, terrazze) approfitti, sempre quando le temperature esterne lo consentono, di spostare l’animale all’esterno.
Somministrate il cibo in vaschette traslucide attaccate ai rami o alle piante e mai appoggiate a terra visto che tanto l’animale starà sempre ai piani alti. Si possono anche liberare gli insetti nel camaleontario in modo da consentirgli di cacciare in modo più naturale, l’unico inconveniente di questa tecnica è che non si riesce a valutare il numero di insetti di cui si ciba, e in situazioni in cui si deve tenere sotto controllo questo parametro, questo modo di somministrazione è da scartare.
Un esempio di come deve essere collocata una vaschetta per il cibo, con particolare di rami adatti e pianta di scheffleria rigogliosa.
– Cosa fare prima e dopo averlo acquistato
Se stai leggendo questa scheda e ancora non hai comprato l’animale hai fatto già la prima cosa giusta, cioè ti stai informando.Leggi in questo forum, chiedi consigli e leggi dai libri, farsi un bagaglio di nozioni è importantissimo. Dopo questo devi preparargli la casa, seguendo tutte le linee guida imparate. Appena l’alloggio è terminato ed è anche stato settato per un paio di giorni, controllando che i parametri ambientali siano corretti, bisogna procurarsi il cibo. Acquistare grilli ed altro, in modo d’avere a disposizione già varie possibilità e scelte di alimentazione, avere gli integratori e tutto quello che serve per una corretta somministrazione del cibo. Dopo tutto questo, o meglio sarebbe anche prima, bisogna informarsi sulla presenza in zona o nelle vicinanze di un veterinario specializzato in rettili, fargli una telefonata e iniziare ad istaurarci un rapporto (in futuro diventerà il tuo miglior amico). Dopo tutto questo allora si può procedere con l’acquisto dell’animale.
I camaleonti sono quanto di più facile da comprare, perchè sono animali che in un modo o nell’altro mostrano il loro stato. Un camaleonte molto scuro (sintomo di stress), con graffi, abrasioni o pezzi di muta attaccati sul corpo, occhi incavati spesso tenuti socchiusi e aspetto indolente, il più delle volte è una animale che cova qualche cosa di brutto.
Un camaleonte sano apparirà subito vitale, con occhi ben turgidi (segno di buona idratazione) pelle brillante e pulita, gambe e zampe salde, con tutte le unghie e le dita al posto loro, rapido negli spostamenti e sempre attento a tutto quello che lo circonda. Il colore scuro è possibile che lo abbia ugualmente per via magari dello stress del maneggiamento o per la paura di un ambiente affollato, quindi non è sempre pienamente indicativo…certo che tra due camaleonti identici uno nero nero e uno bello brillante è sempre consigliato comprare quello di colori brillanti e apparentemente più tranquillo.
Appena comprato ricordarsi di farsi rilasciare tutta la documentazione CITES. I camaleonti sono animali compresi nell’allegato B della lista degli animali protetti stipulata nella Convenzione di Washingtown perciò tutte le cessioni, nascite e morti devono essere documentate e registrate. Per dubbi e informazioni è sempre meglio chiedere consiglio ad un ufficio della forestale in zona (fatelo prima però mai dopo a cose fatte).
Cites
Sistemato l’animale nella sua dimora, gli si darà modo di ambientarsi (possono volerci pochi minuti come qualche giorno) e se gli si avrà costruito o acquistato una casa perfetta vedrete che inizierà subito ad esplorarla e a mettersi a suo agio. Gli somministrerete il cibo, l’acqua e tutto quello di cui ha bisogno. Appena avrete disponibili le prime feci fresche, andranno portate dal proprio veterinario per effettuare un’analisi preventiva ed una eventuale cura se presenti qualche parassita. Un buon veterinario sa cosa fare e come farlo, quindi non vi preoccupate mai.
Fatto tutto ciò, vedrete che il resto sarà una passeggiata e potrete godervi il vostro animale per il resto dei suoi anni. Ricordatevi che almeno due volte l’anno deve fare un esame delle feci di controllo e di non fargli mai mancare lampade uvb e integratori a base di Ca (calcio).
-Ultime note
In questa breve e sommaria scheda è stato tralasciato volontariamente tutto ciò che riguarda l’aspetto della riproduzione, della cura dei piccoli e delle patologie mediche. Tutto questo perchè si tratta di aspetti che al neofita non devono confondere le idee, soprattutto all’inizio, si tratta di aspetti che devono essere approfonditi solo in un secondo tempo cioè quando si è acquistata sicurezza nell’allevamento del singolo animale.
Gli aspetti medici invece lasciamoli ai veterinari, o a chi veramente si può permettere di avventurarsi in diagnosi personali (cosa che avviene solo per gli allevatori con anni di pratica alle spalle ed esperienza). Chi compra il suo primo camaleonte al minimo dubbio che ci sia qualche cosa che non va deve FIONDARSI sempre e solo dal veterinario, e farlo senza perdere tempo, cosa che, soprattutto con i camaleonti, fa la differenza tra uno curato bene e uno morto.
Infine concludo col dire che nella sezione “Camaleonti” di questo forum postano alcuni tra i migliori allevatori di questi animali che ci sono in Italia, nonchè persone qualificate in ambito medico e veterinario…quindi se avete dubbi chiedete, perchè cortesemente vi verranno sempre chiariti.