Che soddisfazione! Abbiamo acquistato le caprette l’anno scorso, in primavera è nata Felicity e, finalmente, abbiamo il latte di capra per fare i nostri formaggi fatti in casa.
Tutte le mattine Linda (la nostra capretta da latte di razza Camosciata delle Alpi), ci aspetta in attesa di essere munta. Felicity assiste alla mungitura dal suo box che la divide dalla mamma per la notte, se no….non avremmo latte anche per noi! Portiamo loro mezzo secchio di fiocchetto misto: un po’ per Rey (il becco) che ci attende fuori dal box, un po’ per Felicity e il rimanente a Linda. Mentre lei mangia, procediamo con la mungitura.
Essendo primipara, ogni mattina ci regala solo… 850 gr di latte profumato e schiumoso. Terminata la mungitura che dura pochi minuti, le caprette possono uscire fuori dal box per pascolare fino a sera. Tutto fila perfettamente, ogni giorno riviviamo un ciclo antico di millenni tra capra e uomo.
Il latte appena munto viene filtrato con un colino al cui interno vi è una garza per filtrarlo ulteriormente dopo di chè viene riposto in frigo. Ottenuti 4 litri di latte, lo scaldiamo leggermente a fuoco basso per portarlo sui 30 -35 gradi. Il caglio lo compriamo in farmacia ed è pratico gestirlo perchè viene venduto in un contenitore con conta gocce. Una volta che il latte è a temperatura, si può prendere una tazzina del caffe, metterci un paio di cucchiaini di acqua e poi il caglio (per tre litri bastano 15 gocce). Si gira il tutto per poi rovesciarlo direttamente nel latte. Mescolate bene in modo che il caglio sia ben distribuito nel latte. Fate riposare per 12 ore fuori frigo ad almeno 20 gradi con un coperchio. Trascorso questo periodo noterete che il siero è al di sopra della parte solida dall’aspetto compatto e gelatinoso. E’ il momento di rompere la cagliata. Potete usare una frusta da cucina dall’alto al basso e poi da sinistra a destra come a formare dei quadrati. Prendete un’altro contenitore, al di sopra ponete un grosso colino(deve contenere tutta la parte densa)con all’interno la garza in modo da dividere bene la parte solida da quella liquida). Delicatamente, con un mestolo, passate la cagliata nel colino. Il siero, NON BUTTATELO! Vi servirà per fare la ricotta di capra! 😉
Delicatamente, con le nocchie delle mani, pressate la materia grassa rimasta nel colino in modo che il siero esca. Mantenete la cagliata a scolare nel colino con al di sotto un piatto per raccogliere il siero e lasciate riposare per 6-12 ore, non oltre se no si guasta. Passate le ore per la sgocciolatura, salate e mettete il tutto in uno stampo che più vi piace. lasciare riposare per la notte e il gioco è fatto! Potete insaporire il formaggio con un mix di erbe oppure servendolo così com’è su un piattino con oli extravergine di oliva, sale e pepe.. 😉
Ricapitolando:
La prossima volta vi descriverò come facciamo la ricotta di capra fatta in casa utilizzando il siero ottenuto dalla lavorazione del formaggi di cui sopra.
Ciao, Federico Lavanche