L’ex ministro presenta una «proposta di legge per vietare in Italia la detenzione e l’addestramento dei cetacei»
L’ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, lancia un appello chiedendo di «non visitare i delfinari». «Costringere i mammiferi marini, creature intelligenti e sensibili, a vivere in vasche e ad esibirsi per il divertimento della folla è pura barbarie – spiega l’ex ministro Brambilla – Per questa ragione ho presentato una proposta di legge che vieta nel nostro paese la detenzione e l’addestramento di cetacei e porterebbe, se approvata, alla chiusura dei delfinari esistenti».
«NO AI DELFINARI» – Balene e delfini sono «animali molto intelligenti – ricorda la parlamentare del Pdl – che vivono in gruppi sociali complessi ed hanno bisogno di relazioni» e «separarli ancora piccoli dalle loro famiglie vuol dire infliggere loro un trauma gravissimo, in molti casi insuperabile». Da sempre in prima linea per la difesa dei diritti degli animali, Michela Vittoria Brambilla aggiunge: «Come se non bastasse questi poveri animali devono imparare ed eseguire “numeri da circo” di fronte a spettatori paganti. Non c’è da stupirsi se lo stress mentale, emozionale e fisico indebolisce il delicato sistema immunitario dei cetacei, li porta spesso alla malattia e alla morte. L’elevato indice di mortalità alimenta nuove catture in tutto il mondo, a volte con metodi particolarmente crudeli». Come dire: «La loro casa è l’oceano, non certo una vasca di 400 metri quadri per cinque esemplari e 100 metri quadrati per ogni esemplare aggiuntivo – sottolinea Brambilla – lo standard minimo fissato dalla normativa italiana, considerata “generosa”».
INTERVENGA LA POLITICA – Ricorda inoltre l’ex ministro Brambilla che «i delfinari sono a tutti gli effetti imprese commerciali e non dovrebbero ottenere permessi di importare cetacei, neppure vantando presunti “scopi scientifici” che al dunque si rivelano inesistenti». Eppure, continua la deputata animalista, «il regolamento europeo 338/1997 vieta l’importazione di cetacei nell’Unione per scopi prevalentemente commerciali». «Per questo – conclude Michela Vittoria Brambilla – faccio appello a tutte le forze politiche affinché sostengano la mia proposta di legge che vieta nel nostro paese la detenzione e l’addestramento di questi meravigliosi animali».
fonte: corriere.it
Voi, cosa ne pensate?
chiudere i delfinari può essere una cosa buona, per tutte le ragioni scritte nell’articolo di introduzione,i cetacei come detto sopra sono animali sociali e complessi che in un giorno percorrono distanze in mare di vari km relegarli in piccole vasche li porta lentamente ad alimentare comportamenti anomali ,tipo le ORCHE che attaccano i loro addestratori fino ad ucciderli ,questo perche essendo animali intelligentissimi stanche di essere costrette ad ubbidire con metodi costrittori e si vendicano attaccando i loro addestratori con rabbia e cattiveria, mentre orche allo stato selvatico avvicinate con rispetto non hanno mai attaccato esseri umani, e penso la stessa cosa degli animali del circo sfruttati in codizioni disastrose e tenuti in gabbie piccole e sporche solo per esibirsi davanti ad un publico pagante,bisogna imparare che si devono rispettare tutte le creature viventi e l’uomo deve smetterla di considerarsi l’essere supremo sul pianeta altrimenti prima o poi pagheremo il conto e sarà salato ciao a sentirci valerio